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Pescara (Pescara) - Laboratori artigianali ‘Carit’Art’, il pensiero dell’assessore alle Politiche sociali


“Si chiama ‘Carit’Art’ ed è il nuovo progetto promosso da amministrazione comunale e Caritas di Pescara per l’attivazione di laboratori creativi-artigianali tesi alla formazione professionale di utenti in condizioni di disagio, ex detenuti, giovani disoccupati, ragazze madri, per il loro reinserimento nel mondo del lavoro. I corsi si svolgeranno in locali di proprietà del Comune, situati in via Maestri del Lavoro: l’amministrazione comunale si farà carico dell’acquisto e della fornitura delle prime attrezzature, con una spesa pari a circa 14mila euro, mentre la Caritas sarà responsabile della gestione dei corsi e del servizio di tutoraggio, consentendo l’avvio di una nuova iniziativa promossa dal nostro governo cittadino tesa non solo a dare assistenza, ma soprattutto a garantire la dignità dei cittadini”. Lo ha annunciato l’assessore alle Politiche sociali Guido Cerolini ufficializzando l’avvio del progetto. “L’intervento – ha spiegato e illustrato l’assessore Cerolini – è nato dallo studio dei bisogni del territorio all’interno del Piano di Zona dei Servizi Sociali che ha lasciato emergere alcune necessità per l’Area dell’Inclusione sociale, tra cui la formazione, l’inclusione lavorativa, il tutoring nella fase di inserimento lavorativo e percorsi individualizzati, in altre parole ha messo in luce la necessità di attivare progetti capaci di reinserire nel tessuto sociale-produttivo i soggetti in condizioni di difficoltà, che non hanno bisogno solo di assistenza intesa come erogazione di aiuti economici, ma devono avere l’occasione di mettere a frutto le proprie potenzialità. Il target group individuato comprende proprio i soggetti più esposti al rischio di esclusione, ossia diversamente abili, immigrati, detenuti, tossicodipendenti, giovani drop-out, persone affette da disagio mentale, senza fissa dimora e soggetti in situazione di povertà estrema. E la strategia generale individuata nel Piano di Zona è quella di collegare stabilmente i settori produttivi del territorio con i servizi sociali pubblici e con la rete di protezione sociale ed accompagnamento, di formazione e istruzione, attraverso la creazione di percorsi integrati di azione e di servizio, che tengano conto sia dei tipi di svantaggio che degli ostacoli più generali, ad esempio la differenza tra uomo e donna, oltre che le caratteristiche organizzative delle aziende o i punti di forza per l’autoimprenditorialità, in caso di incentivazione del lavoro autonomo. E la strategia individuata prevede sia la sperimentazione di pacchetti di autoimprenditorialità che borse di inserimento all’interno di piccole imprese. Il progetto – ha proseguito l’assessore Cerolini – è già partito con l’attivazione di uno Sportello d’inclusione che sta realizzando un sistema innovativo di mediazione tra domanda e offerta di lavoro specializzato per le persone che necessitano di assistenza per entrare nel mercato del lavoro e proprio attraverso lo Sportello è emersa la necessità di attivare strumenti di formazione professionale artigianale per gli utenti per i quali non è possibile attivare un percorso di inserimento lavorativo come dipendenti od operatori produttivi in rete con l’Ente. E tale formazione, a sua volta, è strettamente legata all’attività del microcredito prevista nel progetto Pro-Vita ufficializzato a ridosso del Natale e partito ufficialmente lo scorso 2 gennaio. Ora proseguiremo il percorso intrapreso dando vita ad attività di laboratorio artigianale presso alcuni locali di proprietà comunale, già in uso alla Caritas, situati al secondo piano di via Maestri del Lavoro, al civico numero 19, laboratorio che si articolerà in un periodo iniziale di formazione e start-up, in cui è necessario acquistare materie prime e strumenti di lavoro, per una spesa iniziale pari a 14mila euro, di cui si farà carico il Comune. La stessa Caritas sosterrà invece una spesa pari a 30mila euro necessaria per il coordinamento, il tutoraggio sociale, la formazione in itinere, le attrezzature e l’arredamento, oltre che il trasporto del materiale necessario. Non solo: il progetto ‘Carit’Art’ prevede anche la realizzazione di percorsi alternativi di inserimento lavorativo di persone svantaggiate in nuovi settori di attività lavorative che siano in grado di reggersi sul mercato, incentivando la microimprenditorialità. Il primo livello dell’iniziativa prevede l’attivazione di ‘Laboratori creativi’, in cui si permette all’utente di acquisire nuove abilità e competenze, sperimentando, ad esempio, la lavorazione del cuoio, bigiotteria e oggettistica varia, la piccola sartoria, la gestione di una serra per piante aromatiche e ornamentali, la falegnameria, la creazione e decorazione di oggettistica in ceramica, il catering equo e solidale. Poi ci sarà una seconda fase – ha ancora spiegato l’assessore Cerolini – in cui la persona viene avviata a un livello più complesso di formazione professionale e inserita in settori produttivi orientati al mercato, con l’attivazione dei laboratori creativi, la realizzazione dei prodotti artigianali, l’individuazione di attività commerciali ‘amiche’ che espongano i prodotti realizzati per la vendita e una campagna di sensibilizzazione per la valorizzazione dei Prodotti solidali. Da sei a 18 mesi si prevede il passaggio dai laboratori creativi a quelli artigianali, lo svolgimento della formazione di secondo livello, la messa in vendita dei prodotti realizzati, il coinvolgimento delle Famiglie di Gruppo di acquisto solidale e il lancio delle attività di Catering equo e solidale sul mercato, il procacciamento di commesse da aziende locali interessate a esternalizzare parti della produzione e la promozione dell’inserimento sul mercato di lavoratori svantaggiati che hanno raggiunto un buon livello di professionalizzazione. Il progetto avrà la durata di 18 mesi, per poi tracciare un bilancio, valutare gli esiti in termini occupazionali e decidere se proseguire o meno”.

di Redazione | 14/01/2011

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