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Reggio Nell'emilia (Reggio Emilia) - 150° unità d’Italia, il portiere della nazionale, Buffon, ha visitato la mostra ‘La bandiera proibita’:“Lo sport può contribuire all’unita’ del Paese”


Il portiere della nazionale di calcio italiana, Gianluigi Buffon, ha visitato nel pomeriggio di oggi la mostra ‘La bandiera proibita. Il Tricolore prima dell’Unità’, curata da Lauro Rossi, allestita nelle sale espositive di palazzo Casotti sede del Museo del Tricolore do Reggio Emilia e promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Unità tecnica di missione per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia e dal Comune di Reggio Emilia. Buffon è stato invitato dall’Associazione nazionale Comitato Primo Tricolore, presieduta dall’onorevole Otello Montanari, e dal Comune, nell’ambito delle manifestazioni del 7 Gennaio, festa del Tricolore, giornata di apertura delle Celebrazioni nazionali per il 150° dell’Unità d’Italia.   “Sono un ragazzo legato alla mia Patria e al suo popolo – ha detto Buffon – Sono perciò molto contento di partecipare qui a Reggio Emilia all’apertura delle Celebrazioni e alla festa del Tricolore. Vi partecipo con orgoglio e con la consapevolezza di quanto sia importante, per noi oggi, porre l’accento su valori che sono patrimonio nazionale, di tutti noi”. “Sotto la nostra bandiera – ha aggiunto il calciatore – riuniamo e ritroviamo la nostra identità storica e i nostri valori, che sono nostre radici, fatto molto significativo in particolare in questa fase di globalizzazione. Non mi addentro in argomenti politici, desidero soltanto sottolineare che in questa festa si celebra l’Italia unita, valore di tutti. Miei avi hanno perso la vita con onore, combattendo sul Piave e nella spedizione in Russia. E questo mi lega ancora di più al Tricolore, simbolo che ora si propone positivamente anche ai più giovani”. “Indossare la maglia della nazionale di calcio – ha concluso Buffon – è un’ulteriore opportunità di appartenenza e anche una responsabilità: i calciatori sono spesso idealizzati, perciò devono essere esempio e portare degnamente i colori di quella maglia”.   Buffon ha poi preso parte all’incontro promosso nella Sala del Tricolore dall’Associazione nazionale Comitato Primo Tricolore, a cui ha preso parte anche l’assessore allo Sport del Comune di Reggio, onorevole Mauro Del Bue, oltre a numerosi rappresentanti di istituzioni e associazioni di categoria reggiane e di storici. Del Bue ha tra l’altro ricordato quanto la nazionale di calcio, come la Bandiera Tricolore, abbia sempre rappresentato un elemento di unità del paese, come fu in occasione dei mondiali di calcio messicani del 1970 quando, pur in un momento di grandi contrapposizioni politiche, tutti gli italiani si sentirono partecipi delle imprese della nazionale. Ricevendo dalle mani di Montanari e Del Bue il Primo Tricolore, il portiere della nazionale ha ringraziato la società Juventus, che gli ha dato la possibilità di saltare l’allenamento di oggi per poter essere presente a una giornata così importante, alla quale si è sentito onorato e orgoglioso di aver partecipato. “Ogni volta che sono convocato in nazionale per rappresentare i colori della bandiera italiana – ha detto tra l’altro – è per me una grande emozione, perché sono molto legato alle mie radici”.

di Redazione | 08/01/2011

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