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Corigliano Calabro (Cosenza) - Domani inaugurazione della stagione teatrale al “Valente” con un monologo di Giuseppe Manfridi


Domani, lunedì 27 dicembre alle ore 21 con il monologo teatrale di Giuseppe Manfridi dal titolo “Wakefield, l'uomo che volò oltre se stesso” verrà inaugurata la stagione del teatro comunale “Vincenzo Valente” di Corigliano Calabro. Quello di domani sarà il primo di una serie di appuntamenti, in totale cinque tutti fissati per il 2011, dedicati alla musica, al teatro di prosa ed alla danza, voluti dall’Amministrazione Comunale e curati da Adele Falbo che è la responsabile della Direzione artistica del teatro inaugurato, come si ricorderà, quattro anni addietro. L’Amministrazione Comunale che punta molto sul rilancio del Centro storico cittadino – riferisce testualmente una nota dell’Ufficio stampa del Comune di Corigliano - , ritiene che una doverosa ed opportuna rivitalizzazione socio-culturale di questa parte importante del territorio cittadino, passa anche da queste iniziative che vedono, per la prima volta dalla sua inaugurazione, il varo di una programmazione comunale con tanto di calendario all’interno di quel Teatro Valente verso il quale si punta ad una sua completa funzionalità e operatività. Per quanto riguarda lo spettacolo in programma lunedì 27 dicembre va detto che  l’artista Giuseppe Manfridi sarà impegnato  in una sequenza di stanze concatenate dove  apre porte invisibili della letteratura con una sola chiave: il teatro. E' il racconto del racconto di questo testo teatrale edito da La Mongolfiera. L'opera di Manfridi che lo vede unico autore, protagonista, dicitore, narratore, critico letterario, si dipana in due ore di puntuale interpretazione e accattivante presenza scenica. E' un testo che si fa teatro ma è scrittura letteraria e critica; non è un adattamento alle tavole del palcoscenico della novella di Hawthorne, è molto di più. E' la potenza e il potere della scrittura che tramuta un' asettica critica letteraria in letteratura nuova, vitale, che diventa altro da sè, ha vita propria ed è un'altra opera. Manfridi teatralizza secoli di letteratura, dal primo libro dell'Eneide ad Edgard Allan Poe, da Melville a Jack London. Secoli di parole accomunati dal tema della devianza,  intesa come caso che muta gli eventi dagli intendimenti iniziali, come imprevedibile scelta di una volontà non calcolata dall'essere umano ma di cui l'umanesimo è il fautore. Tempo, devianza, critica letteraria, filosofia esistenziale portati in scena con leggerezza; Manfridi a tratti è autoironico, quasi comico, accompagna e coinvolge il pubblico senza noia e distrazione.

di Redazione | 26/12/2010

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