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Rossano (Cosenza) - Il Componente Commissione arbitri interregionali Francesco Squillace in visita alla Sezione Aia “Antonio Celestino” di Rossano


L’Associazione Italiana Arbitri Sezione “A. Celestino” di Rossano, durante l’ultima affollatissima riunione tecnica obbligatoria dello scorso 26 novembre, svoltasi nei locali sezionali di Via G. Galilei, ha avuto ospite di eccezione l’ex arbitro della Can A e B il calabrese Francesco Squillace, componente della Cai, Commissione arbitri interregionali. Ad accompagnarlo – riferisce testualmente una nota di Giuseppe Savoia, responsabile comunicazione della sezione Aia rossanese -  il segretario del Comitato Regionale Arbitri Calabria nonché delegato tecnico per i campionati di seconda categoria Lorenzo Costa. Si è iniziato con il saluto introduttivo degli ospiti ed alcune comunicazioni agli associati del Presidente della Sezione AIA di Rossano, Luigi De Gaetano. De Gaetano ha tracciato un profilo della carriera di Squillace sviluppatosi prevalentemente in Serie B. Raggiunge la massima categoria arbitrale, dopo una lunga gavetta. Infatti la sua promozione avviene solo nel 2004, per decisione dell'allora designatore Maurizio Mattei, dopo cinque anni di militanza in CAN C, con 69 presenze accumulate in Serie C1 (compresa la finale di andata dei play-off del 2004 tra Cesena e Lumezzane, e a cui si deve aggiungere la finale play-off di serie C2 del 2004 tra Gualdo e Sangiovannese). Il suo esordio in Serie A risale al 23 ottobre 2005, dirigendo l'incontro Treviso-Empoli. La sua carriera da arbitro effettivo termina nel luglio del 2008 quando viene dismesso per normale avvicendamento. Un anno dopo, l'8 luglio 2009, è stato nominato componente alla CAI. La parola è passata dunque a Costa. Quest’ultimo ha fatto una disamina sul campionato di seconda categoria, soffermandosi sulla sua complessità e gestione, le tante gare in programma e l’esiguo numero di arbitri disponibili. Ha espresso soddisfazione sulla sezione bizantina e sugli arbitri che la compongono. E’ stata poi la volta di Squillace, volto noto ai più anziani di tessera, meno ai più giovani. Si è trattato di una relazione a braccio molto significativa e profonda che ha incantato, per la sua semplicità, professionalità e argomenti trattati, l’attenta e silenziosa platea. E’ stata una chiacchierata tra amici e colleghi. Ad inizio Squillace sottolineando la delicata questione della violenza nei campi di gioco ai danni degli arbitri, solo 44 (numero elevatissimo) di queste hanno finora interessato la Regione Calabria, ha voluto portare la vicinanza di tutta la categoria e omaggiare con una tuta dirigenziale il giovane arbitro della sezione di Rossano Giuseppe Bruno vittima di una violenza da parte di tesserati nel corso di una gara di I^ Categoria all’inizio del campionato in corso. Squillace ha posto l’accento sulla figura arbitrale e la sua prestazione a 360 gradi. Si è soffermato sulla propria esperienza citando alcuni episodi della sua carriera e poi carrellata sugli aspetti più interessanti a partire da quello atletico. Personalità dell’arbitro, rapporto con calciatori e dirigenti, fare squadra con gli assistenti e rapporto con gli stessi, prima, durante e dopo la gara. Infine, con molta chiarezza e tranquillità ha risposto alle tante domande rivoltogli dai giovani arbitri. Tanta l’attenzione e l’ascolto dell’assemblea da meravigliare lo stesso Squillace. L’incontro ha sicuramente lasciato un segno positivo nel ricordo degli arbitri rossanesi. La serata, si è in ultimo conclusa, con una ricca cena presso il ristorante “L’Angola Nascosto” di contrada Frasso a Rossano.

di Redazione | 12/12/2010

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