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di FRANCESCO MADEO - Su iniziativa dell’Amministrazione Comunale, del sindaco Luigi Stasi e dell’assessore ai Lavori Pubblici Eugenio Zubaio, sono state presentate le “Linee di indirizzo per la definizione preliminare del Psa (Piano Strutturale Associato) ex-Piano Regolatore”, tra i Comuni di Caloveto, Cropalati e Longobucco. All’incontro, oltre ai tecnici incaricati prof. Francini, Ing. Colucci, Ing. Palermo, dott. Simari e Ing. Viapiana, hanno partecipato rappresentanti delle forze politiche, delle associazioni, dei movimenti e dei commercianti. Durante l’incontro, dopo le relazioni introduttive del Sindaco Luigi Stasi e del prof, Francini si è svolto un interessante dibattito al quale hanno contribuito i rappresentanti dell’associazione Anima Longobucchese, del Partito Democratico, oltre che cittadini. Ai presenti è stato poi consegnato un questionario da compilare e successivamente consegnare all’Ufficio tecnico del comune per poter partecipare con le proprie idee al raggiungimento di un unico obbiettivo che è lo sviluppo del proprio territorio attraverso un Progetto Strutturale Associato propedeutico per debellare i problemi di disoccupazione causa di spopolamento del nostro territorio.  “A seguito della presentazione del quadro conoscitivo inerente il sistema insediativo, il sistema relazionale, il sistema naturalistico-ambientale –è scritto in un comunicato del Comune- il patrimonio storico-culturale e la struttura socio-economia dei Comuni interessati, si è dato vita ad un confronto con tutti i soggetti presenti all'incontro, finalizzando alla definizione delle linee di indirizzo progettuali del documento preliminare del PSA. In linea con le disposizioni normative in materia –è scritto nel comunicato- i tre Comuni della Vallata del Trionto, insieme agli altri comuni limitrofi, daranno  il via alla fase che porterà alla redazione del Piano Strutturale Associato. Questo documento che, nelle previsioni, dovrà essere redatto al termine del percorso condiviso progettato, rappresenterà una sorta di piano regolatore comprensoriale, destinato a rendere quanto più omogenee possibile le politiche di sviluppo territoriale. Lo stesso quadro, successivamente, verrà girato alle amministrazioni comunali che, col contributo delle proprie strutture tecniche, accerteranno che non ci siano discrasie in riferimento alla rispettiva programmazione territoriale e politica. Il Piano si propone di: classificare il territorio comunale in urbanizzato, urbanizzabile e agricolo-forestale; individuare le risorse naturali e antropiche del territorio e le relative criticità; definire i limiti dello sviluppo del territorio comunale in funzione delle sue caratteristiche geomorfologiche, idrogeologiche, pedologiche, idraulico-forestali, ambientali; determinare i limiti e le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni del territorio in relazione alla valutazione delle condizioni di rischio idrogeologico e di pericolosità sismica locale; individuare le aree necessarie per il Piano di Protezione Civile e le aree di ammassamento dove ricoverare le popolazioni colpite da eventi calamitosi; delimitare ambiti urbani e periurbani soggetti al mantenimento degli insediamenti o alla loro trasformazione; delimitare ambiti di tutela del verde e delle porzioni storiche del territorio, ambiti a valenza paesaggistica e ambientale; individuare le aree per la realizzazione delle infrastrutture e delle attrezzature pubbliche; definire i limiti massimi della utilizzazione edilizia e della popolazione insediabile; assicurare la trasparenza dei processi decisionali e garantire la partecipazione dei cittadini alle scelte di governo del territorio”.