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di LETIZIA GUAGLIARDI - “La misura di ogni felicità è la riconoscenza” scrisse Gilbert Keith Chesterton, scrittore inglese scomparso nel 1936. Vuol dire che la grandezza della nostra felicità (o serenità, o benessere) è correlata alla grandezza della nostra gratitudine. Siamo in grado di apprezzare le piccole cose che abbiamo e le piccole cose che ci capitano quotidianamente? Siamo grati anche per il fatto di avere gli occhi per…, l’udito e il cuore per…, i piedi per…? Siamo consapevoli che abbiamo la possibilità sia di sorridere che di piangere?

Grazie alla vita
che mi ha dato tanto.
Mi ha dato due occhi
che quando li apro
chiaramente vedo
il nero e il bianco.
Chiaramente vedo il cielo alto
brillare al fondo
nella moltitudine, l’uomo che amo.
Grazie alla vita
che mi ha dato tanto.
Mi ha dato l’udito
così certo e chiaro.
Sento notti e giorni
grilli e canarini,
turbini, martelli
e lunghi pianti di cani
e la voce tenera del mio amato.
Grazie alla vita
che mi ha dato tanto.
Mi ha dato il passo
dei miei piedi stanchi.
Con loro ho attraversato
città e pozze di fango,
lunghe spiagge vuote,
valli e poi alte montagne
e la tua casa e la tua strada e il tuo cortile.
Grazie alla vita
che mi ha dato tanto.
Del mio cuore in petto
il battito chiaro
quando guardo il frutto
della mente umana,
quando vedo la distanza
tra il bene e il male,
quando guardo il fondo dei tuoi occhi chiari.
Grazie alla vita
che mi ha dato tanto.
Mi ha dato il sorriso
e mi ha dato il pianto.
Così io distinguo
la buona o brutta sorte,
così le sensazioni che fanno il mio canto.
Grazie alla vita
che mi ha dato tanto.

QUI puoi ascoltare questa bellissima canzone. Brano e musica sono di Violeta Parra ed è stata registrata a Santiago del Cile nel 1966 con il titolo “Gracias a la vida”. Poi è diventata famosa in tutto il mondo ed è stata cantata da molti autori che ne hanno fatto diverse reinterpretazioni. Quella che ho inserito in questo post è cantata dalla nostra Gabriella Ferri che l’ha tradotta in italiano: “Grazie alla vita”.

Ogni giorno ognuno di noi si trova davanti a questo bivio. Quale strada scegliamo? La Via delle LAMENTAZIONI? La Via del BRONTOLO? La Via del RINGRAZIAMENTO?

Quando abbiamo percorso la Via delle Lamentazioni, dove siamo arrivati? E quando abbiamo scelto la Via del Brontolo, cosa abbiamo ottenuto? E se abbiamo deciso di camminare lungo la Via del Ringraziamento, come ci sentiamo?

Sono quel tipo di domande che non hanno bisogno di una risposta. Perché la risposta è dentro di noi.