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Mandatoriccio (Cosenza) - Vedere e credere


di DON MICHELE ROMANO - Oggi, nella ricorrenza della Festa di San Giovanni, Apostolo ed Evangelista, il brano del Vangelo (Gv 20, 2- 8), ci presenta colui che meglio, e più profondamente degli altri, è penetrato nel mistero del Verbo incarnato, l'Evangelista, definito: "vero Teologo", che ha saputo meglio cogliere l'Animus del Maestro, conquistandosi anche la stima degli altri Apostoli, tant'è che veniva riconosciuto, come: "il Discepolo che Gesù amava". C'è chi ha paragonato la stesura del Vangelo di Giovanni, alla pratica del nuoto in mare: Mentre i Sinottici, sarebbero coloro che hanno saputo nuotare in superficie, Giovanni invece ha saputo praticare l'apnea, avendo conosciuto più intimamente il Signore, ed amandolo fino alla Croce! Non è un caso, che l'Aquila, rapace dallo sguardo penetrante, sia il simbolo del suo Vangelo. Circa poi la "diceria", che gli Apostoli e i discepoli, avessero messo in giro, la presunta notizia della Risurrezione di Gesù, è nell'episodio del Vangelo di oggi, che troviamo la piena smentita. Sarà la stessa Maddalena, che è la prima a vederlo, a non essere creduta; così come i discepoli di Emmaus! Gesù stesso rimprovererà gli Undici, per la loro incredulità; lo stesso dicasi di Tommaso, ecc.! Qui vediamo che, loro due, Pietro e Giovanni (e nella cultura biblica, la testimonianza di due persone (così come due, erano stati anche gli autorevoli testimoni della sua sepoltura: Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo), dava valore ad ogni avvenimento, ed autorevolezza ad ogni testimonianza!), loro "corrono" insieme, verso il Sepolcro, ma il testo precisa che: "Giovanni corse più veloce di Pietro e giunse per primo al Sepolcro" (v 4). Più che stare al passo di Pietro, Giovanni era mosso, oltre che dalla giovane età, certamente anche dall'ansia e dal desiderio di "vedere" e di incontrare chi tanto aveva amato: Gesù! Arrivò per primo, ma non entrò , a dire che ebbe tutto il rispetto per Pietro, che rappresentava l'Autorità, avendo ricevuto da Gesù il "Primato", nel Collegio Apostolico. Con questa sua "corsa", Giovanni vuole quasi insegnarci, anzi consideriamolo un vero e proprio invito, a vivere la nostra Fede, con questo desiderio ardente di incontrare il Risorto nella nostra vita. Giovanni arrivato al Sepolcro "vede" i teli (menzionati per ben due volte), e si ferma. Seguirà ad entrare con Pietro, nel Sepolcro "vuoto", ed il testo dice che lui: "vide e credette". Ma cosa ha visto? Mentre gli altri, che pure hanno visto, sono solo interessati a cercare chi ha potuto trafugare il corpo di Gesù, Giovanni, invece, "credette", cioè vive l'esperienza di chi in quel momento, con occhi diversi, si fonde con l'immagine del Maestro, che gli aveva fatto dono di una confidenza infinita, unitamente alla presenza trascendente del Verbo, datore di vita. Una sottolineatura particolare la meritano, anche ciò che Pietro e Giovanni "vedono", entrando nel Sepolcro: i Teli ed il Sudario (v 6-7). Quei Teli, quelle Fasce, che avevano caratterizzato l'inizio della vita fisica di Gesù, nella capanna di Betlemme: "Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia..."(Lc2, 7). Ora, quei Teli e quelle Fasce, non hanno più ragion d'essere, Gesù, ora, può lasciare a terra quelle bende, quelle che per Lui erano state autentiche "costrizioni umane", perché ormai è ritornato ad essere Dio, e niente e nessuno, potrà più trattenerlo. Tocca a noi, oggi, Testimoni della sua Risurrezione, annunciare la gioia, di questo evento stupendo e fondante la nostra Fede: Cristo è Risorto! A tutti, l'augurio di una serena giornata.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 27/12/2023

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