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Mandatoriccio (Cosenza) - Tenetevi pronti


di DON MICHELE ROMANO - In questa Domenica (Anno A -  XXXII del Tempo Ordinario), Gesù ci ricorda nel Vangelo (Mt 25, 1-3), che bisogna essere sempre vigilanti e preparati all'incontro con Lui. La morte non fissa un appuntamento previo, perciò ci dice: "Vegliate, dunque, perché non sapete né il giorno nè l'ora (v 13), per cui in qualunque momento, il Signore può bussare alla nostra porta, e invitarci a raggiungerLo nella Pasqua eterna del suo Regno. Ma ognuno di noi, può dire di essere sempre pronto? L'invito ad essere "vigilanti", non significa, tuttavia, vivere nella paura e nell'angoscia,  significa, invece, vivere in modo sereno e responsabile la nostra vita di figli di Dio, con grande Fede. Già gli antichi filosofi, dicevano: "Carpe diem", ovvero (parafrasando il detto nella vita cristiana), viviamo la nostra vita "ogni giorno", in modo "sapienziale", a dire: "Vivi come se fosse l'unico giorno di cui disponiamo, come se fosse l'ultimo giorno, della nostra vita! Non aspettiamo un "domani" che forse non ci sarà, per accendere la lampada del nostro Amore per l'arrivo dello Sposo. Sarebbe davvero troppo tardi! Nella sua grande Misericordia, Dio ci conceda di non sentire, nell'ora suprema, le terribili parole che rivolge, alle vergini "stolte": "In verità vi dico: non vi conosco" (v 12), che "attualizzato", vuol dire: " Voi, per il tempo in cui siete vissuti sulla terra ("tempo del merito!"), non avete curato nessun rapporto con me, non mi avete né cercato, né amato. Ma chi siete? Ora, cosa volete? Ahimè,  poveri noi! Perciò, teniamoci pronti, riflettiamo sui nostri "ritardi" e sulle nostre sprovvedutezze, procuriamoci, finché ne siamo in tempo, "l'olio" della Fede, della Speranza e della Carità, per alimentare le nostre lampade. Non basta, la sola Fede (Mi torna in mente, "La sola fides" di Lutero!), per salvarci: "La fede senza le opere è morta", ci ricorda San Giacomo (2, 26). È, come dire, appunto, una lampada senza olio! Il vero Cristiano, dirà papa Benedetto XVI, non è colui che si culla nell'attesa, ma è uno che agisce, lotta, contro il male e la tentazione, per poter partecipare alle evangeliche Nozze! Questa, con le altre Parabole del Regno, mettono in risalto due dimensioni fondamentali: una conclusiva, e l'altra quotidiana. Della conclusiva, abbiamo visto, non conosciamo né il giorno nè l'ora; della quotidiana, non conosciamo né l'entità né la modalità di offerta. Spesso, cioè, siamo Cristiani di "superficie", così distratti da non riuscire a cogliere l'azione di Dio nel "profondo" della nostra esistenza, insensibili ad ogni "segno", che Lui manda nella nostra vita. Mettiamo perciò al bando, la pretesa di poter raggiungere la partecipazione alla vita di Dio, con le sole nostre forze, o vantando illusorie "pratiche meritorie". Occorre saggezza, e soprattutto tanta "prudenza", cioè, intelligenza che sa accogliere nella vita, lo Spirito, raffigurato dall'Olio. Attingendo a questa fonte, anche nella notte della prova, consapevoli della fragilità dei nostri limiti, in cui capita spesso di essere vinti dal "sonno", solo se sapremo fidarci della presenza di Dio, le nostre lampade dell'Amore per Lui, non si spegneranno!
E proprio come la Vergini "sagge", che erano "pronte", anche noi auguriamoci di poter sentire lo stesso invito: "Entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa" (v 10b). Auguro a tutti, perciò, una serena domenica, nella vigilanza e nell'operosità!

 


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 12/11/2023

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