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Mandatoriccio (Cosenza) - AMERAI IL SIGNORE E AMERAI IL TUO PROSSIMO


di DON MICHELE ROMANO  - Dopo il suo trionfale ingresso a Gerusalemme (Mt 21, 1-11), Matteo ci presenta tante persone "qualificate", che contestano le proposte di Gesù, ponendo questioni pericolose e cavillose:
??- Attaccano la sua autorità (Mt 21, 23-27); ??- Reagiscono, con riluttanza, ai suoi insegnamenti (Mt 21, 28 - 22, 14); ??- Tentano di screditarlo con la gente (in particolare vedi i Farisei), col problema del pagamento delle tasse ai Romani (Mt 22, 15-22); ??- I Sadducei che lo deridono sulla futura Risurrezione dei morti (Mt 22, 23- 33). Oggi, Gesù, nel Vangelo secondo Matteo (22, 34-40), viene interrogato da un Dottore della Legge, sulla "gradualità" dei numerosi precetti giudaici: "Maestro, nella Legge, qual'è "il grande" Comandamento?" (v 36). Gesù risponde, in maniera così lucida e sapienziale, da stupire tutti coloro che stavano attorno: "Da quel giorno, nessuno osò più interrogarlo" (Mt 22, 46b). Va precisato, tuttavia, che al tempo di Gesù, esistevano diverse posizioni teologiche: - Scuole Rabbiniche, che rifiutavano ogni differenza tra i 613 Precetti della Legge: per loro erano tutti ugualmente importanti, perché contenuti nei primi cinque Libri di Dio (La Toràh!), scritti, secondo la Tradizione, dallo stesso Mosè! Questo numero: "613", corrisponde alla somma di 365 + 248: 365 rappresentano i giorni dell'anno, e richiamano le azioni cosiddette "proibitive"; 248 è il numero delle membra del corpo umano, e ricordano tutte le opere "positive" da compiere. Purtroppo, va detto, che le Donne erano tenute ad osservare, solo i 365 precetti "negativi". Altri, invece, distinguevano i precetti in: grandi, piccoli, e minimi;  altri ancora, sostenevano che tutti i Precetti, erano contenuti nel Comandamento di: "Amare Dio" (Dt 6, 4ss), e quello di "Amare il Prossimo" (Lv 19, 18). Così Gesù, qualunque risposta avesse dato, poteva essere accusato di poco rispetto verso la Legge. Tra l'altro, chi lo interrogava, era un Dottore (ovvero, un "esperto") della Legge. Addirittura, sono in tanti a sostenere che, conoscevano "a memoria", tutta la Toràh, ovvero l'intero Pentateuco. Ma Gesù, conoscendo la maizia del loro cuore, nella risposta, usa una parola greca "Kremàtai", che significa "appendere", richiamando così il "gancio principale". Ovvero, come a dire, che da questi due Comandamenti, si "agganciano", cioè, "dipendono" tutta la Legge e i Profeti" (v 40). Sembrerebbe che Gesù, non porti alcuna novità! Infatti, si rifà a quanto loro conoscevano già: una frase del Deuteronomio, e una frase del Levitico, ma l'elemento di novità, è proprio il "principio unificatore" della Legge, mai finora esplicitato insieme. I due "Amori", posti sullo stesso piano, si rispecchiano l'un l'altro, dove: l'Amore del Prossimo, è la verifica (ovvero "la prova!"), dell'Amore di Dio, che ne è la sorgente. Addirittura, nel parallelo del Vangelo secondo Marco, il Dottore della Legge, approva con entusiasmo la risposta di Gesù, e aggiunge: "Amere il prossimo..., vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici" (Mc 12, 33b). Meravigliosa (ma anche "beneaugurale" per noi tutti!), è la risposta di Gesù: "Non sei lontano dal Regno di Dio" (Mc 12, 34). Ma Gesù ripete, che la dualità non si può cancellare: il servizio di Dio, non può diventare "pretesto", per dispensarci da quello dell'uomo, e viceversa! È proprio qui, che trova fondamento il grande "simbolismo" della Croce, che nelle sue caratteristiche,  unisce il Cielo e la Terra: l'Asse Verticale, ci rimanda all'Amore verso Dio, così come l'Asse Orizzontale, all'Amore verso i Fratelli! Se provassimo a dividere, queste due "Assi", avremmo solo due "Pali", non più una Croce, espressione massima dell'Amore di Cristo, che ci ha fatto superare la schiavitù della Legge, per conseguire la vera Libertà dei figli di Dio! Auguro a tutti, una serena e Santa Domenica.


di Redazione | 29/10/2023

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