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Mandatoriccio (Cosenza) - 09 - Parabola della lampada


di DON MICHELE ROMANO - Questa "Parabola della Lampada" (detta anche Parabola della Luce), è presente anche in Mt 5, 14-15, e Mc 4, 21-25, e contiene un un'idea chiave, che: "La Luce debba essere rivelata, non celata". Tutto, è in riferimento a Gesù e alla sua Parola: "Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo" (Gv 1, 9). Lo stesso Gesù, dirà di se stesso: "Io sono la luce del mondo: chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" (Gv 8, 9). Se nella nostra vita, accoglieremo la sua Parola, ossia la "Luce", ponendola sul candeliere, allora Essa illuminerà i nostri pensieri, il nostro parlare, il nostro agire. Allo stesso modo, chi prende la Lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto (v 16 - ossia posti inappropriati), si troverà a vivere nelle tenebre del peccato, vittima delle Tentazioni, favorendo il  potere di Satana che può spegnere noi la Luce della Parola, e farci riporre la lampada sotto il moggio! Per questo Gesù, nella sua sequela, ci invita alla vigilanza e alla perseveranza, perché sa che possono sopraggiungere le preoccupazioni del mondo, la seduzione delle ricchezze, e tutte le altre passioni, che soffocano la Parola, e questa rimane senza frutto:(Mc 4, 19). Ciascuno di noi, con le sue scelte e i suoi comportamenti, va a determinare quella che sarà la propria salvezza o la propria perdizione. Questa Parabola, ci invita a ravvivare dentro di noi la decisione di ascoltare, e di mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù, e allora saremo certi di camminare come Figli della Luce, in cammino su questa Terra, verso quel futuro tanto agognato, di beatitudine senza fine. Come Cristiani, abbiamo la possibilità di illuminare con la nostra vita  i tanti luoghi "oscuri" di questo mondo. Questa "Luce", è stata seminata già nel nostro Battesimo, quel giorno siamo stati resi "Figli della Luce". È stato il giorno più luminoso della nostra vita! Il Sacerdote ha detto ai nostri genitori e padrini, mentre consegnava loro una candela accesa: Ricevete la luce di Cristo". Un gesto e delle parole, con cui la Chiesa ci invita a diffondere quella Luce. Tuttavia, dobbiamo dirci, con grande onestà, che tanti di noi Cristiani, brilliamo ancora troppo poco con la nostra vita, con il nostro buon esempio, e la testimonianza gioiosa della nostra vita. Dobbiamo saper chiedere a Dio, con grande fiducia, che ogni giorno aumenti la luce della nostra fede, per non essere sopraffatti dalle tenebre dello scoraggiamento. Sull'esempio di Cristo, ogni suo discepolo, deve essere una "torcia": per illuminare la Via, per mostrare la Verità, e per indicare dov'è la vera Vita! La Parola di Dio, è quella Lampada che bisogna accendere nell'oscurità della notte! Se notiamo bene, Gesù non spiega la Parabola, tutti sapevano di cosa si trattava, era un'esperienza familiare, quotidiana, basti pensare che in quel tempo, non c'era luce elettrica. Gli insegnamenti che Gesù dà, in particolare ai discepoli (Lc 8, 9-10), non possono tenerli per loro, ma devono divulgarli: "Non c'è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non... venga in piena luce" (v 17). Chi trattiene per sé ciò che riceve, e non lo condivide con gli altri, "perde anche ciò che crede di avere" (v 18b). Più sappiamo condividere con gli altri, i doni che abbiamo ricevuto, più fruttificheranno nella nostra vita personale, perché tutta la nostra esistenza possa divenire una vera crescita, in un dinamismo di costante miglioramento, proprio come quando nel buio, si accende una piccola lucerna, e si impara a riconoscere le cose e le persone, in una luce nuova. Solo l'ascolto della Parola e l'incontro quotidiano col Signore, saranno sempre l'occasione per diventare più luminosi e solidali con gli altri, ma soprattutto più autentici con se stessi. Segue...! A tutti, auguro, una serena giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 13/10/2023

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