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Mandatoriccio (Cosenza) - 04 - Parabola della toppa sul vestito e del vino nuovo


di DON MICHELE ROMANO - Questa Parabola (detta anche del "digiuno esibizionista") del vino nuovo nelle otri vecchi, si trova anche negli altri Vangeli sinottici: Mt 9, 16-17; Lc 5, 33-39, ed è associata a quella della toppa vecchia sul vestito nuovo. La Parabola è preceduta dall'immagine figurata degli amici dello sposo, invitati alle nozze. Tutto nasce da una domanda a Gesù: "Perché i tuoi discepoli non digiunano?" (v 18b). Sul piano esteriore, sembra che i discepoli di Giovanni e quelli dei farisei (che stavano digiunando), siano più bravi dei discepoli di Gesù. Tuttavia Gesù, non scende sul piano della diatriba, ma risponde con una domanda, che si interroga sul senso del digiuno. In Israele, a partire dall'Esilio, dalla devastante distruzione del Tempio di Gerusalemme, con la deportazione in massa degli Israeliti, il "digiuno" era diventato una pratica importante, quasi a ricordare continuamente al Popolo, il suo peccato, il conseguente castigo, e l'attesa di una liberazione definitiva, operata da Dio stesso. I Profeti avevano annunciato questa prospettiva, e per loro "scrupolosi osservanza della Legge", fare penitenza era quindi il modo di esprimere, la coscienza del proprio peccato, e di invocare quella Liberazione, che solo Dio poteva dare. Nella Parabola degli invitati a nozze e dello sposo, citata da Gesù
(v 19), indirettamente, si annuncia che lo Sposo, il Messia atteso, il tempo del compimento di tutte le Profezie, è finalmente arrivato! È arrivato il tempo del perdono dei peccati, non è più tempo di digiunare per invocarlo, ma è tempo di accoglierlo. Questa Parabola del "Rattoppo" e del "Vino", ci dice che si è giunti ad una svolta radicale. Non si tratta più di fare qualche aggiustamento e mettere una pezza quà e là, si tratta di indossare un abito completamente nuovo, di svuotare la cantina, gettare via i vecchi contenitori, e rifornirsi di vino nuovo. La vera priorità, è accogliere Gesù, per vivere come uomini nuovi.
I discepoli di Giovanni e dei farisei, pur facendo una cosa giusta, purtroppo, ne hanno perso il senso, rischiando così, di fatto, di non cogliere la novità portata da Gesù! Questo, ahimè, può essere anche il nostro rischio: quello di ricadere nel fariseismo, ovvero di far consistere la nostra fede nell'esecuzione impeccabile, quanto sterile, di tutta una serie di atti di pietà, o nella pratica di una vita onesta, o nel compiere una serie di gesti di carità. Ma la fede autentica, è prima di tutto accogliere Gesù, il Messia, lo Sposo, il vino nuovo. È solo dalla relazione con Lui, che trovano senso i nostri gesti di pietà, di onestà, ed una vita di carità. Quando perdiamo il filo della nostra vita spirituale, diventa impossibile fare il bene, ricadiamo sempre nel commettere gli stessi errori: "La nostra capacità, viene da Dio", ci dice San Paolo (2Cor 3, 5b). Occorre, quindi, riannodare la nostra vita con la persona di Gesù (e siamo tutti consapevoli,  che non è facile...!), occorre una vera conversione, perché "verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, allora, in quel giorno, digiuneranno"
(v 20). È chiara l'allusione, alla Passione e Morte di Gesù!
È allora che occorrerà predisporsi interiormente ad attenderLo, perché se nella nostra vita ci siamo allontanati da Lui, (magari "esteriormente", agli occhi degli altri, saremo pure "buoni cristiani"), ma sarà solo allora che per noi, ritorna di attualità il "digiuno", ovvero: ritornare ad avere fame e sete di Lui. Qui trova anche senso la Tradizione della Chiesa, di riproporre ogni Anno, la Quaresima, un tempo opportuno, per rifare e consolidare la nostra conversione: "Misericordia io voglio e non sacrifici (Mt 9, 13). Non saranno mai: l'insieme delle cerimonie sacre, l'umiliazione esteriore, e i sacrifici, per farsi vedere dalla gente, a salvarci! È tutta una pia illusione! Dio è serio, e vuole relazionarsi ogni giorno, con persone serie, che lo rispettano e lo Amano! Segue...! A tutti, giunga l'Augurio, di una serena giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 07/10/2023

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