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Mandatoriccio (Cosenza) - Le Parabole di Gesù - Introduzione


di DON MICHELE ROMANO - Da oggi, iniziamo un percorso straordinario, che ci aiuterà a meglio comprendere la bellezza e la ricchezza delle 42 parabole di Gesù nei Vangeli. Nella sua Opera di Evangelizzazione, molte volte Gesù, è ricorso all'utilizzo della parabola, per meglio farsi comprendere dalle folle oceaniche che lo seguivano, e che per lo più, erano composte da gente semplice ed incolta: contadini, pescatori, artigiani, operai, ecc.; oppure parabole rivolte ai notabili del suo tempo, come: Rabbini, Scribi, Farisei, Sacerdoti, Sadducei, e quant'altri, che restìi al suo insegnamento, facevano di tutto per osteggiarlo e contraddirlo. Ma, in definitiva, chiediamoci: Cos'è la Parabola?
La Parabola, dal greco "parabolè", che significa letteralmente: comparazione, similitudine, rivela un insegnamento morale o religioso, ovvero, un racconto didascalico da mai confondere con" il mito, l'allegoria, o la favola! Essa, è una breve storia didattica, diremmo oggi, è un tipo di analogia, che nell' esprimersi, utilizzando esempi concreti, ha lo scopo di illustrare in modo semplice, concetti complessi, favorendone una comprensione immediata. Caratteristiche, quindi, della Parabola, sono: l'uso del linguaggio metaforico, che suggerisce come una persona dovrebbe comportarsi, o cosa è chiamato a credere, fornendo una vera e propria guida, per il comportamento corretto nella propria vita. Per questo Gesù, nella sua predicazione, è sempre ricorso a storie semplici, e personaggi tratti dalla vita quotidiana, per trasmettere il suo Messaggio, o comunicare importante Verità, incentrate su: la venuta del Regno dei Cieli, le caratteristiche di Dio, questioni inerenti alla moralità e alla giustizia. Sul piano della forma letteraria, gli elementi che caratterizzano tutte le parabole, sono: la sintesi, l'immediatezza, e l'incisività. Va anche, tuttavia precisato, che come forma narrativa, le Parabole sono attestate anche nella letteratura Rabbinica, contemporanea agli inizi del Cristianesimo
Gesù è sempre ricorso a questi paralleli: "A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio e con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape..." (Mc 4, 30-31a). Sebbene il significato di una Parabola, spesso non è esplicitamente indicato, Gesù, tuttavia, diceva ai suoi discepoli, che non tutti le avrebbero comprese: "A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché "vedendo non vedano e ascoltando non comprendano"
(Lc 8, 10). Questo perché, Gesù sapeva dell'indurimento del loro cuore di fronte all'Annuncio del suo Evangelo. Infatti, Dio, può rivelare i segreti del suo Regno, solamente agli "umili di cuore", a coloro, cioè, che sono disponibili a riconoscere il bisogno di Dio e della sua Verità: "Insegnava loro molte cose con parabole" (Mc 4, 2a). La Parola di Dio, è Annuncio di Salvezza per tutti, ciò che fa la differenza, sono appunto le diverse disposizioni dell'animo umano. Del resto, anche oggi la Chiesa, sul modello biblico, nella sua opera di Evangelizzazione, predilige il modello della "Catechesi narrativa", quasi a voler tessere un intreccio, tra: i Racconti Biblici, i racconti della Tradizione Cristiana, e i Racconti di Vita, ancora incompiuti dei destinatari della Catechesi, attraverso le varie epoche, le varie culture, con tutta la ricchezza di testimonianza di vita personale e comunitaria, degli uomini e delle donne che ci hanno preceduto nella fede. Segue...! A tutti, auguro, una serena giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 02/10/2023

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