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Mandatoriccio (Cosenza) - La Santa Messa (La Liturgia Eucaristica) - La Preghiera Eucaristica


di  DON MICHELE ROMANO - Questa parte della Santa Messa, comincia con un dialogo tripartito, che richiama un'antichissima tradizione ebraica e cristiana ("Il Signore sia con voi...; In alto i nostri cuori...; Rendiamo grazie...!"), che introduce il Prefazio. Da questo inizio, capiamo che la "Preghiera Eucaristica", è Preghiera dell'intero popolo di Dio, che si avvia alla grande "Azione di Grazie" (in greco: "Eucharistèin"). Prefazio, che si conclude con il "Sanctus" (Santo), ripetuto tre volte (recitato o cantato) insieme: dal Sacerdote e dall'Assemblea. Il "Sanctus", che appartiene al più antico patrimonio, di quasi tutte le Liturgie, ha due "luoghi biblici" come riferimento: 1)- Il racconto della visione di Isaia: "Santo, santo, santo Il Signore degli eserciti! Tutta la terra è piena della tua gloria" (Is 6, 3); 2)- e l'acclamazione del popolo, all'ingresso di Gesù a Gerusalemme: "Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli" (Mt 21, 9). Dopo aver rievocato il festoso ingresso di Gesù a Gerusalemme, "entriamo" ora, nel "Cenacolo" con gli Apostoli, accanto a Gesù. Anche se duemila anni fa, non eravamo presenti nell'Atto culminante della Storia della Salvezza, oggi il Signore ci invita a rivivere il "memoriale" della sua Ultima Cena. Un "Evento", che ci raggiunge nell'oggi: nella persona, per le mani e la voce del Sacerdote, e grazie all'azione dello Spirito Santo, vivo ed operante nella Chiesa e nei Sacramenti. Gesù stesso "cambia" il pane e il vino, nel suo "vero corpo" e nel suo "vero sangue"! Ma più che di "trasformazione" (perché così non è, in quanto "la forma", resta la stessa!), si tratta, in verità, di un "cambiamento di sostanza", che a voler usare un
termine italiano (un po' difficile!), dovremmo ricorrere al termine "Transustanzazione", ovvero "Cambiamento della Sostanza" (pane - nel "Corpo di Cristo", e vino - nel "Sangue di Cristo"). Ma, al di là, della comprensione dei termini, l'importante è che siano gli "occhi della fede", a vedere e comprendere quello che avviene sull'Altare.
Ed ora, evidenziamo, per una maggiore comprensione di questa parte centrale della Celebrazione, le sette frasi che caratterizzano la Preghiera Eucaristica:
1)- *"Epìclesi preconsacratoria"*. L'imposizione delle mani del Sacerdote sui Doni, e la Benedizione col segno di Croce, sono "Invocazione" ("Epìclesi, appunto) allo Spirito Santo, perché trasformi il pane ed il vino, nel Corpo e nel Sangue di Gesù. 2)- *"Il racconto dell' Istituzione"*. Il Celebrante ripete, ciò che Gesù fece, prima della Passione: gli stessi riti e le stesse parole (meglio conosciute, come: "Le ipsissima Verba Christi!"), durante l’Ultima Cena, ordinando, poi, ai suoi Apostoli: "Fate questo in memoria di me" (Lc, 22-19b); (1Cor 11, 24b). 3)- L'Anàmnesi - (Ricordo dei grandi momenti della Pasqua di Gesù!): dopo la Consacrazione, l'Assemblea con l'acclamazione: "Annunciamo la tua morte, Signore...(in riferimento a 1Cor 11, 26), facendo Memoria dell'intera Opera di Salvezza, ringrazia il Signore di questa Dono, compiuto nel passato, una volta per sempre, ma donatoci realmente, nel presente della fede della Chiesa, e che ci apre all'avvenire dell'Umanità.
4)- *"L'Offerta del Sacrificio"*. Strettamente legata con
l'Anàmnesi, si riferisce all'Unione della Chiesa, corpo mistico di Cristo, al suo Sacrificio, dove Gesù è, nello stesso tempo: "Agnello", "Vittima" e "Sacerdote".
5)- *"L'Epìclesi post consacratoria"*. In essa, si prega anche per l'unità dei fedeli, riconosciuta come opera particolare (se non esclusiva!) dello Spirito Santo.
6)- *"Le Intercessioni"*. Si prega per la Chiesa, il Papa, L'assemblea dei Fedeli, i Defunti, e "per tutti i tuoi figli ovunque dispersi" (III).
In tutt'e quattro le Preghiere Eucaristiche, c'è anche una commemorazione dei Martiri e dei Santi, e in particolare della Madre di Dio e degli Apostoli. 7)- *"La grande Dossologia"*(Parola di Lode).
A conclusione della Preghiera Eucaristica, il Sacerdote eleva alquanto i doni consacrati, e dice (o canta): "Per Cristo, con Cristo, ed in Cristo, a te, Dio Padre onnipotente, nell'unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, nei secoli dei secoli". L'Assemblea conferma questa solenne "Parola di lode", con "l'Amen" più importante della Santa Messa (e, pertanto, val la pena di pronunciarlo con tono "convinto e solenne"!). Segue...! A tutti, giunga l'Augurio, di una serena giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 26/09/2023

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