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Mandatoriccio (Cosenza) - E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine


di DON MICHELE ROMANO - È certo che il nostro mondo non durerà per sempre. Gesù nel Vangelo ci anticipa che, dopo l'ultimo sconvolgimento cosmico di questo mondo che passa (ci saranno "cieli nuovi e terra nuova" - Ap 21), e ci sarà la Sua seconda Venuta Gloriosa, nella "Parusìa" (dal greco "Parousìa", ritorno, presenza), per l'ultimo Giudizio finale, dove si compirà il Regno di Dio per l'eternità. In questo "Giudizio Universale", tutti gli uomini di ogni tempo e di ogni luogo, appariranno con i loro corpi "davanti al Tribunale di Cristo", a rendere conto delle loro azioni personali. E così avverrà che, "saranno svelati i segreti dei cuori e la libera condotta di ciascuno, verso Dio e verso il prossimo, in modo che ognuno possa ricevere il Bene o il Male, secondo quello che ha fatto nella vita" (2Cor 5, 10). Ci giudicherà Cristo, il Signore (il "Kùrios"), con il potere che ha acquistato come Redentore del mondo, venuto a salvare gli uomini. Lui stesso "ci ha ordinato di annunciare al popolo, di testimoniare, che Egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio" (At 10, 42). A seconda delle sue opere, compiute nella piena libertà (Che gran bel Dono la "Libertà", ma non dimentichiamo, che è anche una grave "responsabilità"!), ogni uomo sarà chiamato a condividere con Lui: La pienezza di Vita: "Venite benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo" (Mt 25, 14), o a subire il Giudizio di Condanna: "Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli" (Mt 25, 41). Ogni credente vive quest'attesa, ogni giorno, soprattutto nella Celebrazione Eucaristica, e gioisce "nell'attesa della sua venuta"! Saldi in questa attesa, il Cristiano sa che, anche se in questo mondo è "condannato" dagli uomini, costretto a subire tante ingiustizie, violenze, oppressioni..., non deve mai perdere la sua fede, in un Dio che ha "solidarizzato" con la nostra fragilità umana, schierandosi proprio dalla parte degli ultimi: affamati, poveri, afflitti, diseredati. Solo chi rifiuta il dono dell'Amore di Dio e della sua Luce, e non vive in sintonia con la Parola di Salvezza di Gesù, rimane fuori dal cuore di Dio, nelle tenebre eterne ("dove sarà pianto e stridore di denti" -  Mt 8, 12). Chi su questa Terra, rifiuta Gesù, rimane privo del dono della Salvezza, restando immerso per sempre nella schiavitù della corruzione (CCC 675). Verrà nella gloria Mentre la prima venuta del Signore si era aperta e conclusa nell'umiltà della spoliazione: nell'umiltà povera della nascita a Betlemme, nell'umiltà vergognosa della Croce sul Gòlgota, la Parusìa (che la Vulgata traduce: "Adventus", ovvero "la seconda venuta di Cristo"), avverrà nella Gloria "per giudicare i vivi e i morti" (Mt 25, 31). Per giudicare. La giustizia, incompiuta nella vita presente, e trasferita assoluta nell'aldilà, sarà la manifestazione grandiosa e solenne della Giustizia di Dio, per l'assoluto trionfo del Bene. Tutti, infatti, saremo giudicati, primariamente, sull'Amore, sulla Carità negata o usata verso i nostri fratelli più bisognosi. In  tanti, poi, si chiedono: "Quando avverrà tutto questo?" Non c'è dato sapere, è un segreto del Padre: "Quanto a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli del cielo né il Figlio, ma solo il Padre" (Mt 24, 36). Ma più che del "Giudizio di Dio", forse dovremmo pensare che, in definitiva, è la nostra vita quotidiana, con le nostre libere scelte di libertà: nel bene o nel male, che andrà a determinare il suo Giudizio, perché, in fondo, il nostro, è un "Auto-Giudizio, di cui Dio, prende solo atto. Non è Lui (magari "a suo piacimento"!) a mandarmi in Paradiso o all'Inferno, perché Dio non fa preferenze di persone,. Noi tutti, ai suoi occhi, siamo "capolavori", creati con sapienza e amore, e ci ama di un Amore infinito, al punto da mandare suo Figlio Gesù, che ha accettato persino la morte di Croce, pur di riscattarci e redimerci, offrendo a tutti la possibilità di Salvezza! Sprecare, o vanificare questa opportunità, non solo ci caratterizza come "insipienti", ma costituisce davvero "Peccato", le cui conseguenze, non avranno mai fine! Convertiamoci, pertanto, finché siamo in tempo! Segue...! A tutti, auguro, una serena giornata.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 09/09/2023

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