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Rossano (Cosenza) - Non credo a quello che vedono i miei occhi!


di LETIZIA GUAGLIARDI - Oggi entriamo in un mondo molto affascinante. Nel mio recente viaggio a Sofia ho visitato il museo delle illusioni e ne ho ricavato un po’ di riflessioni. L’inganno delle illusioni ottiche è davvero intrigante. Immagini che sembrano essere in movimento anche se non lo sono, linee che sembrano curve e invece sono dritte, immagini in bianco e nero che noi percepiamo a colori, prospettive che ingrandiscono o rimpiccioliscono le dimensioni di un oggetto…molto spesso i nostri occhi e il nostro cervello ci fanno apparire delle cose che in realtà non esistono o che sono estremamente diverse da come le vediamo.

Prima di entrare nel museo ero perfettamente consapevole che i miei occhi sarebbero stati ingannati e proprio questo mi ha attratta e mi ha fatto capire, poi, determinate cose.

Dietro il mondo dell’illusionismo ci sono studi di matematica, di fisica (in particolare la meccanica e l’ottica) e di chimica e tutti gli illusionisti hanno studiato a fondo il funzionamento del cervello, soprattutto la sua manipolazione. Tante delle illusioni che ho visto si potrebbero usare a scuola per insegnare ai ragazzi pensiero critico e scetticismo, due qualità che, vista l’attualità, sono diventate importanti e urgenti (mi riferisco, per esempio, alle campagne pubblicitarie, agli affari e alle relazioni interpersonali).

E anche coscienza e attenzione: quando riflettiamo sugli inganni della mente ci rendiamo conto di quanto poco ne sappiamo (e quanto ne sanno, invece, prestigiatori e borseggiatori!) e ci chiediamo: quanto controllo ho sui miei pensieri e sulle mie azioni?

Non sono forse dei potenti hacker della mente umana, gli illusionisti?

Per esempio, quando usano la tecnica del “depistaggio”: manipolano ciò che pensiamo e questo consente loro di controllare ciò che vediamo e ciò che non vediamo. Questo fatto mi intriga molto: anche quando stiamo attenti davanti a un’illusione – per esempio in un museo come quello che ho visitato io o assistiamo alla performance di un illusionista – noi crediamo di avere il controllo della nostra attenzione e della situazione ma in realtà è l’illusionista a scegliere dove dobbiamo guardare e cosa vedere.

Guarda questo video: da dove arriva l’acqua?!

Il cervello riesce a concentrarsi solo su un oggetto alla volta, il resto delle figure presentate avrà un aspetto “sfocato”. E qui entrano in gioco le illusioni ottiche. Ecco un bell’esempio:

Cosa vedi in questa immagine? Una coppa nera o due facce bianche contrapposte? Dipende da dove concentri il tuo sguardo!

E così, appena uscita dal museo, mi sono chiesta: MENTRE GUARDO IL MONDO CHE MI CIRCONDA, SONO DAVVERO SICURA CHE LA MIA ESPERIENZA È PIENA E COMPLETA?

Assolutamente no! La mia – la nostra – vera percezione è piena di buchi e lacune, molto più lontana dalla realtà di quanto noi possiamo immaginare. E che le potenzialità del nostro meraviglioso cervello sono davvero tantissime ma pochissimo, ahimè, sfruttate. Occorre davvero spaziare in tanti campi, anche molto diversi fra loro, per allenare questo nostro grande, potente e complesso organo.

Le illusioni ottiche e gli inganni della mente sono usati spesso nelle campagne pubblicitarie per stupire e coinvolgere i consumatori e nel cinema (mi vengono in mente, per esempio, i film sui dinosauri, enormi ma in realtà dei semplici modellini) ma sai che sono utili anche ad accertare alcune patologie nel campo delle neuroscienze, della psicologia e dell’oftalmologia (lo studio dell’occhio)?

Le illusioni ottiche, insomma, ci insegnano che, cambiando il nostro punto di vista verso ciò che ci accade o verso ciò che osserviamo, cambia anche la percezione di quanto è davanti a noi, completamente diversa da quella che avevamo prima.

Studiando le illusioni ottiche riflettiamo sul concetto di “vedere le cose da un altro punto di vista” e questo ci può essere utile nella nostra vita quotidiana e nelle nostre relazioni.

Se clicchi sul link del mio blog potrai vedere qualche foto che ho scattato nel museo: https://letiziaguagliardi.com/2023/09/03/non-credo-a-quello-che-vedono-i-miei-occhi

Quelle appese al muro sono delle figure note, per esempio nella prima ci sono due teste di cavalli ma…ho acceso un interruttore e sul muro si sono proiettate altre forme: le teste dei cavalli sono le ombre di un uomo e di una donna. E lo stesso per le altre due: a prima vista sono una cosa, con la luce diventano altro.

Il mondo è pieno di trappole per gli occhi e gli studi effettuati finora hanno confermato che il cervello, plasmato dall”evoluzione e dall’educazione, ha una grossa responsabilità nelle illusioni ottiche. E quindi può farci vedere le cose come non sono, completare le immagini ed escluderne una parte che non ci interessa. 

“Il cervello: se lo coltivi funziona. Se lo lasci andare e lo metti in pensione si indebolisce. La sua plasticità è formidabile. Per questo bisogna continuare a pensare.” (Rita Levi-Montalcini)


di Letizia Guagliardi | 06/09/2023

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