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Mandatoriccio (Cosenza) - La Beata Assunzione


di DON MICHELE ROMANO - Oggi la Chiesa ci fa celebrare e contemplare il mistero della Beata Assunzione della Vergine Maria, in Anima e Corpo al Cielo (Dogma proclamato da Papa Pio XII, il 1°novembre 1950). Infatti, nel prefazio della Santa Messa, leggiamo: "Non poteva conoscere la corruzione del sepolcro, colei che aveva generato il Signore della vita". Cristo, morendo sulla Croce, ha "ri-aperto" (Dopo la "chiusura" del Peccato Originale), per noi tutti, la "Via" per accedere al suo Regno: "Io vado a prepararvi un posto..., voglio che siate anche voi dove sono io" (Gv 14, 3). Tuttavia, perché questo si realizzi, alla nostra morte, dovremo sempre aspettare il Suo ritorno, nella Parusìa ("Aspetto la
risurrezione dei morti...", Recitiamo nel Credo), alla fine dei tempi, quando verrà a giudicare tutto e tutti, per condividere anche noi la Risurrezione dei nostri corpi. È quanto ci conferma anche l'Apostolo Giovanni: "Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è " (1Gv 3, 2). Invece Maria (E qui consiste tutta la bellezza del mistero che oggi celebriamo!), al termine della sua vita terrena, essendo, Lei sola, "Immacolata", libera, cioè, completamente da ogni peccato, non ha visto la decadenza del suo corpo terreno, per cui Dio ha voluto che Sua Madre, in una fase di "Dormitio", come asseriscono i nostri fratelli Orientali, venisse *"Assunta in anima e corpo al cielo"*, per regnare come Regina, commenterà il Concilio Vat.II: "Immagine e inizio della Chiesa, che dovrà avere il suo compimento nell'età futura" (LG 68). Maria diventa così, la "primizia" dai Redenti, Colei che ha tracciato il percorso di Salvezza, e ci guida, "quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando (anche per noi!), non verrà il giorno del Signore" (2Pt 3, 10). Nel Vangelo di oggi (Lc 1, 39-56), Luca presenta Maria come modello per ogni credente. Vede in Lei, L'Arca della nuova Alleanza. Come L'Arca (cofano di legno), conteneva le Tavole della Legge (la Toràh), così Maria, rappresenta L'Arca della nuova Alleanza, che contiene Gesù, Dono supremo di Dio all'umanità. Ora  riflettiamo insieme, sull'incontro tra Maria ed Elisabetta, che precede Il meraviglioso Cantico del Magnificat, che l'Evangelista Luca, porrà sulla bocca di Maria. Subito dopo l'Annunciazione, il brano del Vangelo dice: "Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda" (v 39). Ora sappiamo, che per raggiungere la Giudea (a sud della Palestina) da Nazareth (dalla Galilea, ossia dal nord) c'erano due possibilità: o la più sicura ed agevole della Valle del Giordano, o la più rischiosa (e per questo, in genere, veniva evitata, ma più breve), la zona montagnosa della Samarìa. Maria, seppur incinta di Gesù, non ha alcuna esitazione: "si alzò in fretta...", perché grande ed irrefrenabile era in Lei, il desiderio di rendersi utile alla cugina Elisabetta, anziana e bisognosa, "in fretta" (cioè, con tanta ansia nel cuore!"), perché l'Amore per il servizio, è stato più forte della sua sicurezza. Leggiamo ancora: "Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta". Ci saremmo aspettati, che Maria avesse salutato prima il padrone di casa,
ma così non è, perché Zaccaria, quale Sacerdote, è stato refrattario (cioè, non ha creduto, e per questo è rimasto muto!), all'azione dello Spirito, e quindi Maria non può rivolgergli il saluto.
Il saluto, invece, va ad Elisabetta, donna che come Lei, ha creduto alla Parola del Signore, e nei cui rispettivi grembi, ora, palpitano due vite nuove: Giovanni (il Battista), e Gesù. In tanti (ed io fra questi), hanno "letto" ed interpretato, il "sussulto" di gioia del bambino, nel grembo di Elisabetta, nell'incontro con Maria, come il "battesimo", che Gesù, da grembo a grembo, ha dato a colui che sarebbe stato, poi, il "battezzatore" per eccellenza. Infatti: "Elisabetta fu colmata di Spirito Santo, e disse: "A cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?" (v 43). Luca prende questa espressione, dal secondo libro di Samuele, dove Davide dice: "Come potrà venire a me l'arca del Signore? (2Sam 6, 9). È così che, Maria, per Luca, è L'Arca di un'Alleanza nuova, non più basata sulla Legge, ma fondata sull'Amore. Elisabetta prorompe così, nella beatitudine, nei confronti di Maria: "Beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto" (v 45). Una beatitudine, che diventa anche, velato rimprovero al marito incredulo, ma che favorirà l'esplosione di gioia di Maria nel Magnificat, dove ci viene presentato un Dio, che predilige gli oppressi, e non gli oppressori, i poveri e non i ricchi, gli umili e non i superbi. Il testo si conclude con l'espressione: "Maria rimase con lei circa tre mesi", identica espressione del secondo libro di Samuele: "L'Arca del Signore rimase tre mesi...", proprio come Maria (tre mesi, altro che le nostre visite "mordi e fuggi, se uno è nel bisogno!), poi tornò a casa sua! Rendiamo, pertanto, lode a Dio, per tutte le meraviglie operate in Maria, Sua e nostra Madre. A tutti, auguro, una buona festa dell'Assunta.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 15/08/2023

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Cosenza, 15/08/2023
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