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Mandatoriccio (Cosenza) - Signore, salvami!


di  DON MICHELE ROMANO - Il Vangelo di questa 19a Domenica (A) del T.O. (Mt 14, 22-33), segue al grande clima di euforia, che si era venuto a creare tra gli Apostoli, dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Improvvisamente, si sono trovati al centro di una vicenda inaudita, cominciando a ricoprirsi di facile gloria (Addirittura in Giovanni, viene anche detto che a Gesù "volevano farlo -persino- re" Gv 6, 14-15). Di fronte a questa situazione, Gesù, che non si culla sugli entusiasmi, con un energico intervento ("costrinse i discepoli"- v 1), fa imbarcare gli Apostoli, manda la gente a casa, e Lui sale sul monte (luogo privilegiato dell'incontro con Dio!) a pregare (v 23). In questo testo di Matteo possiamo cogliere un parallelo col Cantico di Mosè, dopo il passaggio del Mar Rosso (conosciuto, anche, come Mar dei Giunchi- Es 15, 1- 21): il mare che fa affondare (v 5), le onde che si innalzano (v 8), la mano tesa (v 12), il timore e il turbamento (v 14). Annotazioni che ci inducono a leggere questo brano, come una vera "Teofanìa", rivolta alla Chiesa del Risorto, alla comunità Cristiana tutta, che è perseguitata, ma non deve temere, perché il Signore è sempre presente: il Dio Salvatore dell'Esodo, salva nuovamente il suo Popolo. L'episodio di Pietro e la sua possibilità di camminare sulle acque, dipende unicamente dalla parola del Signore: "Vieni" (v 29), e la sua forza, sta tutta nella fede in Gesù. Ma se viene a mancare la fede ("vedendo che il mare era forte, si impaurì, cominciando ad affrontare..v 30), ogni discepolo torna ad essere facile preda delle forze del Male ("rappresentate nella Bibbia, dal mare, con le sue acque impetuose!). L'episodio di Pietro, vuole essere una specie di "catechesi", sulla realtà di ogni discepolo, invitato ad affidarsi totalmente al suo Signore, soprattutto nelle situazioni che mettono in crisi la sua Fede: Il vento rappresenta il momento della prova (Mt 7, 25.
27), e il mare indica le forze del caos (Gb 7, 12), sulle quali, tuttavia, Dio esercita il suo potere (Sal 107, 25-30): sia nella Creazione (Gen 1, 7), sia nell'esperienza della Liberazione (Es 14, 15-31). Solo alla fine, la comunità dei discepoli, educata nella fede a saper superare ogni prova, sarà capace di fare la sua esplicita professione di fede in Gesù: "Davvero tu sei figlio di Dio" (v 33). Tema centrale di questo brano evangelico, è, Indubbiamente, la fede. L'esperienza di Pietro, dimostra chiaramente che non c'è stata in lui, una fase di avvedutezza o calcolo razionale, perché credere, è soprattutto "osare". Chi sa osare, è sempre sorretto da Colui nel quale crede. La Fede, è soprattutto obbedienza, che ci rende partecipi dei poteri di Cristo. Anche dopo la sua
Risurrezione, il Signore, concede a Pietro il suo perdono, non permettendo che il suo Apostolo  affondi nel mare del rimorso e della disperazione, restituendogli così, fiducia con la sua grande Misericordia. Oggi, io mi chiedo: "Nel mare della mia vita, quando il peso dei miei peccati e dei miei errori, mi trascina giù e mi sommerge, mi lascio afferrare dalla mano di Gesù, il Solo che può salvare la mia vita? A tutti, auguro una serena Domenica


di Redazione | 13/08/2023

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