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Mandatoriccio (Cosenza) - Gesù, un amico da conoscere


di DON MICHELE ROMANO - "Conoscere" Gesù di Nazareth, i tratti caratteristici della Sua personalità, il Suo carattere il Suo modo di fare, conoscere un po', come dire, i "segni particolari" della sua Persona (quasi a voler ricostruire il suo "Identikit"), è qualcosa che ci appassiona sicuramente tanto. Leggendo le pagine del Vangelo "in profondità", notiamo subito che emergono caratteristiche eccezionali, che fanno di Lui, il modello da imitare, l'uomo perfetto, che ha la missione di indicarci "la Via, la Verità e la Vita", per raggiungere l'obiettivo di diventare "figli di Dio". Appare subito evidente la Sua capacità di saper "leggere" nel cuore di chi gli sta davanti, di esortare, insegnare, incoraggiare, entrare nelle pieghe dell'anima (Oggi lo definiremmo un bravo Psicologo!). Gesù non fu un uomo superficiale, ma profondo, dotato di una sensibilità ineguagliabile, proprio perché è stato un uomo con una vita interiore profonda, seria, distinta, e non di meno dotato di capacità espositive (vedi meraviglioso "Discorso della montagna", di Mt 5). Intensissima si dimostra la sua vita interiore, quando i Vangeli ci parlano delle sue notti, trascorse in Preghiera. Nel suo cuore, sempre in perfetta armonia, colpisce la sua capacità di essere sereno, anche nelle avversità: non conobbe né l’esaltazione, per quando approvavano il suo operato, né lo scoraggiamento per le critiche o le delusioni. Conservò sempre il coraggio della Verità, anche tra i più grandi contrasti e le più feroci opposizioni. Si è sempre fatto conoscere per quello che era, anziché proiettare immagini di sè, mirate al piacere narcisistico, o alla seduzione (1Pt 3, 1-3). Se c'era una cosa, a cui Gesù era particolarmente allergico, era proprio "l'Ipocrisia!" Nei tanti scontri con i Dottori della Legge del suo tempo, cogliamo questa grande lezione di vita: Altro è essere intelligenti, altro è mostrarsi intelligenti! Nella sua umiltà, Gesù ci indica come poterci realizzare in pienezza, diventando vera immagine e somiglianza di Dio, e con la sua Risurrezione, ci parla anche del superamento delle barriere spazio-temporali in cui viviamo, proiettandoci in un futuro, dove Lui ci ha preceduto. Lui, che potremmo definire "il contemporaneo" per eccellenza (Gesù  è lo stesso: ieri, oggi e sempre!), Lui è l'Alfa e l'omega della Storia, perché "tutto è stato creato per mezzo di lui e in vista di lui" (Gv 1, 10). Ci ha sempre dimostrato un grande equilibrio interiore, anche nelle difficoltà più estreme: Nel deserto, tentato da Satana, la sua attenzione è verso il Padre, che ha la priorità assoluta su tutto: "Non di solo pane vivrà l'uomo..., Non metterai alla prova il Signore Dio tuo..., Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto" (Mt 4, 1-10). Abbandonato completamente alla Provvidenza,  si occupa del Padre e del suo Regno: "Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta" (Mt 6, 33). Questa perfetta conformità al Padre, Lo rendeva perfettamente altruista, fino al sacrificio supremo di sé sulla Croce. I Vangeli, ci dicono della sua grande "compassione", nei confronti della Folla che lo seguiva, attratti dalla sua Parola e dai suoi prodigi: "Sento compassione per la folla..." (Mt 15, 12a); Come pure verso Lazzaro, per il quale "si commosse profondamente..., fino a scoppiare in pianto" (Gv 11, 34-35); Per i due ciechi di Gerico: "Gesù ebbe compassione, toccò i loro occhi ed essi all'istante recuperarono la vista..." (Mt 20, 34); Ed infine verso il lebbroso: "Ne ebbe
compassione, tese la mano, lo toccò... e lo guardì" (Mc 1, 41). Ben diverso sarà il suo atteggiamento, verso le città che si affacciano sul lago di Tiberìade: Corazìn e Betsàida, che non hanno saputo corrispondere al suo "dono"…, per le quali prova dolore, come pure per Gerusalemme, che non ha saputo riconoscerLo
come Messia! Concludendo, Gesù, da buon Maestro, ci dice di imparare da Lui: "Imparate da me, che sono umile umile di cuore...! Per diventare perfetti: "Siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste" (Mt 5, 48). Lui insegnava queste cose, ovunque: nelle
Sinagòghe, in aperta campagna, tra la folla, sulla barca, sul monte, e non solo con le parole, ma anche con l'esempio, fino alla morte in Croce, sempre unito ed obbediente al Padre. È divenuto, così, lo "Sposo", che si unisce alla sua Sposa, la Chiesa, per condurre tutti noi, al "Banchetto del Regno", dove la condizione finale di ogni uomo, è la Vita in Dio, per l'eternità! Che questa piccola riflessione, possa accendere in tutti noi, il desiderio di "conoscere" sempre più Gesù, quale nostro migliore Amico, scegliendo magari di leggere quest'estate ( A mò di proposito!), un suo Vangelo, perché nella misura in cui lo "conosceremo", anche Lui possa, un giorno. "riconoscerci" in Cielo. A tutti, una serena giornata, con il Cuore di Gesù.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 28/06/2023

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