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Mandatoriccio (Cosenza) - Le 7 Parole di Gesù sulla Croce, (3^) la nuova Famiglia


di DON MICHELE ROMANO - Cristo è stato ormai innalzato da terra sulla Croce, ed è alle soglie dell'agonia! Assistiamo ad un dialogo toccante tra Gesù, sua Madre e Giovanni, parole che caratterizzano e costituiscono, la sua "Nuova Famiglia" (-3° Parola, che oggi approfondiremo insieme!), e che rappresentano l'ultima sua disposizione. È a questo punto che Gesù: "Vedendo la Madre ed accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla Madre: "Donna, ecco tuo figlio". Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre" (Gv 19, 26-27a). Anche negli ultimi istanti della sua vita, Gesù si ricorda di sua Madre e di tutti noi, sì perché Giovanni, in quel momento, ci ha rappresentati tutti, sotto la Croce, un affidamento che diventa preludio alla nascita della Chiesa. Da questo momento in poi, sappiamo che Maria, non è soltanto la Madre di Dio, ma anche la Madre di tutti noi, perché Madre della Chiesa. Notiamo come Gesù, rivolgendosi dalla Croce a Maria, usa un termine insolito: "Donna", quando magari, ci si aspettava la parola "Mamma". Questo appellativo, usato anche alle nozze di Cana, è da intendere che Gesù in quel momento si rivolge a sua Madre, chiamandola "Donna", nella sua dignità di "nuova Eva" che è stata "la madre di tutti i viventi" (Gen 3, 15-20). Come a causa di Eva, col suo peccato "originale", è venuta la morte nel mondo, così Maria, quale "nuova Eva", ha portato la vera Vita, donandoci Gesù nostro salvatore. Ecco perché i santi Padri, dicevano, che lei è "L'Ave" della Storia (Eva, letta al contrario!) Donandoci Maria, quale nostra Madre, ci ha dato tutto, l'eredità più preziosa: La Donna dell'Apocalisse, che ci protegge dal Drago del male: (Ap 12, 4-5); La "Donna"- Maria, "nuova Eva", che in questo tragico momento, sta vivendo "l'Ora" del suo Figlio, preannunciata a Cana di Galilea: Donna..., non è ancora giunta la mia ora" (Gv 2, 4), vivendola come fosse la sua "Ora", preannunciatale dal vegliardo Simeone: "E anche a te una spada trafiggerà l'anima" (Lc 2, 35 a). Gesù, poi completa la prima dichiarazione con una seconda, rivolgendosi al discepolo Giovanni, dicendo: "Ecco tua madre" (Gv 19, 27a). È curioso notare, come nella trentina di parole che compongono l'originale greco, di questa pericope Giovannea (19, 26-27), per ben cinque volte si ripete il vocabolo "Mèter"- "Madre". In questa luce, spiega Sant'Ambrogio, possiamo cogliere in "Maria", ai piedi della Croce, il mistero della Chiesa, e nel "discepolo amato", il Cristiano, figlio della
Chiesa, dove Giovanni, diventa nostra "personalità corporativa!" Altra nota contraddistintiva di Giovanni, è l'indicazione che: "Da quell'ora Il Discepolo l'accolse con sé" (Gv 19, 27b). Il termine greco, usato per descrivere questo "accolse con sé" Maria, è "Ìdia", che può anche significare: casa, proprietà, ecc. da intendere, quindi che il discepolo amato, "prese nella sua casa" Maria. Nei rimandi simbolici, cari all'evangelista Giovanni, il più "Mariano" tra gli Evangelisti, ci accorgiamo che questa parola "Ìdia", ha grande valore: Già nel Prologo del suo Vangelo, questo termine indica "I Suoi": "Venne tra "i suoi" (Ìdia), ma i suoi" (Ìdioi"), non l'hanno accolto" (Gv 1, 11); Ancora, nel racconto dell'Ultima Cena: "Sapendo che era giunta la sua "Ora" di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi ("Ìdioi") che erano nel mondo, li amò sino alla fine" (Gv 13, 1). Tutto questo, per per sottolineare che Gesù morente, si preoccupa del futuro di sua Madre, e la affida all'amico più caro, il "discepolo amato", appunto, perché se ne prenda cura, come se fosse la propria Madre. Da tutto questo, è nata la lettura  della tradizione popolare, secondo cui Maria, avrebbe seguito Giovanni in Asia minore, e sarebbe morta ad Efeso. Questa "comunione" di fede e di amore, tra Giovanni e Maria, diventa metèfora per ogni Cristiano, che accoglie e vive la sua fede, in comunione profonda con la Chiesa, sua Madre. È così che: Cristologia, ed Ecclesiologia, si intrecciano intimamente, ai piedi della Croce di Gesù. In sintesi, è come se Giovanni, in questo suo "testamento spirituale" di Gesù sulla Croce, ci avesse detto: "Io sto per tornare al Padre, ma non vi lascio soli, il compito per il quale sono venuto, continuerà a svolgerlo la Madonna (Investita dello Spirito Santo) al mio posto!" Affidiamo, pertanto, non solo le nostre Preghiere, ma anche tutta la nostra vita, alla Mamma Celeste, sicuri, come diceva Sant'Alfonso, che a Gesù arriveremo più facilmente, se ci lasciamo guidare da Lei:
"Ad Jesum, per Mariam!" A tutti, una serena giornata, col Cuore di Gesù. 


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 19/06/2023

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