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Mandatoriccio (Cosenza) - Dio è Amore


di DON MICHELE ROMANO - Nell'esortazione Apostolica - "Gaudete et Exultate" - Papa Francesco ha richiamato il nucleo centrale della prima Lettera di Giovanni, che contiene l'affermazione: "Dio è Amore" (1Gv 4, 7 -12), sublime vertice di tutta la fede Cristiana. Siamo di fronte al vertice, non solo della Lettera, ma più in generale, a uno degli apici di tutto il Nuovo Testamento: "Dio è Amore, e ci chiama ad amarci gli uni gli altri" (v 11). Questa prima Lettera di Giovanni, ha il suo "filo d'oro", che intreccia tutte e cinque i suoi capitoli, proprio nell'Agàpe, nell'Amore, cioè, che diventa così una vera e propria guida dell'amore Cristiano. Il verbo "Amare", e i suoi derivati, risuonano ben 13 volte in poche righe (vv 7-12), quasi come un ritornello musicale e spirituale. L'Amore, nella visione Giovannea, si presenta con due dimensioni, intimamente intrecciate. La prima, è quella "verticale", ed è la fondamentale: "L'Amore è da Dio" (Anzi meglio: "Deus Caritas est" - "Dio è Amore", Benedetto XVI). Sì, perché il Suo, precede ogni altro amore: Lui ci ha amato per primo, e questo suo Amore è visibile, palpabile, sperimentabile, nella Persona di suo Figlio Gesù: "Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di tutto ciò che esiste" (Gv 1, 2-3a). La seconda dimensione dell'Amore, è "orizzontale", e nasce dalla prima. L'Amore di Dio incarnato in Gesù, deve incarnarsi anche in noi cristiani: "Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri" (v 11). Del resto, anche Gesù, nell'ultima sera della sua vita terrena, ci aveva raccomandato: "Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi" (Gv 15, 12). Così descritto e rappresentato, questo Amore, può essere paragonato ad una grande Croce: L'Asse "verticale", che rappresenta l'Amore Verso Dio, e unisce simbolicamente il Cielo, "infinito" di Dio, e la Terra che contiene l'altro estremo, ben piantato nella terra, sul Calvario. E la seconda Asse, "l'orizzontale", che ha due bracci, quasi a voler abbracciare tutto il nostro orizzonte: è l'Amore per i fratelli, senza limiti, distinzione, o riserve. Sono queste le caratteristiche dell'Amore di Dio: è un Amore gratuito, non lo meritiamo, perché tutti peccatori: "Infatti, mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Rm 5, 8b). Il Suo, è un Amore eterno ed immutabile: "Sì, io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà" (Ger 31, 3); "In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo..., avendoci predestinati nel suo amore ad essere adottati per mezzo di Gesù Cristo, come suoi figli!"
(Ef 1, 4-5). L'Amore di Dio è infinito nella sua grandezza! E c'è anche da precisare, che l'Amore non è un
("semplice") sentimento, è, soprattutto, un impegno. E più "costoso" sarà l'impegno, più grande sarà l'Amore: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito" (Gv 3, 16a). Ha "Dato", cioè, lo ha mandato a pagare il nostro riscatto, ed è per questo  che Gesù è divenuto il nostro "Redentore": "Voi, non a prezzo di cose effimere, come argento e oro fosse liberati..., ma con il sangue prezioso di Cristo" (1Pt 1, 18-20); "Siete stati comprati a caro prezzo..." (1Cor 7, 20a). Da questo comprendiamo, come Dio ci ha manifestato la pienezza del suo amore in Cristo Gesù: " Chiunque crede in lui, non perisce, ma ha la vita eterna" (Gv 3, 16b). E Gesù, diventa così, la fonte del nostro Amore per Dio. Infatti, ci insegna che il comandamento più grande, è quello di amare Dio con tutto il nostro cuore (vedi Asse Verticale), avendo come paradigma di riferimento, l'Amore per i fratelli (vedi Asse Orizzontale). Così, nel suo immenso Sacrificio d'Amore, Gesù ha fatto di queste due "Assi", la sua Croce, simbolo dell'Amore supremo. Pertanto, sarebbe da insensati e da immaturi (Cristianamente parlando!), fermarsi a dare valore, ad una sola delle Assi, che compongono la Croce di Cristo, scadremmo: o nel "Fideismo sterile", o in un "Umanesimo pseudo- Cristiano". "Amare", nella sua radice etimologica, significa propriamente: "soffrire". Ecco perché Gesù, ci raccomanda di essere "veri" nell'Amore: "Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede" (1Gv 4, 20); Una Verità, che deve produrre in noi, il frutto di un sempre più profondo Amore per Dio e di Amore vero gli uni verso gli altri, perché sappiamo bene, che in definitiva, saremo giudicati sull'Amore! A tutti, una serena giornata, col Cuore di Gesù.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 08/06/2023

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