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di DON MICHELE ROMANO - Oggi, nella Chiesa e nella Società, viene celebrata la "Festa del lavoro", e noi tutti, come cristiani (Anche nella mia Comunità Parrocchiale, che ha come Santo Patrono e Protettore: San Giuseppe), onoriamo la "Memoria Gioiosa" di San Giuseppe, personaggio chiave nella Storia della Salvezza. Tuttavia, (E paradossalmente), è definito uomo forte e silenzioso del Vangelo: infatti di lui non viene riportata una sola parola! Già l'Evangelista Matteo, in una concisa biografia, così lo descrive: "Giuseppe, suo sposo, poiché era un uomo giusto...!" (Mt 1, 19a). Il "Giusto", nella concezione biblica, è un uomo che: "trova la sua gioia nell'obbedienza alla legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte" (Sal 1, 2). È una caratteristica, con una lunga tradizione nell'Antico Testamento, che da Abele a Noè, arriva sino ad Abramo. Sicuramente, giorno e notte, Giuseppe, viveva a stretto contatto con la Parola di Dio, sempre pronto e disponibile, a compiere quanto il Signore gli indicava, nei diversi "Sogni"! "Sarà stata questa sua grande docilità ai progetti di Dio, che avrà indotto Gesù ad apprendere, alla scuola di quest'uomo "giusto", a compiere la volontà del Padre" (Papa Francesco, Patris Corde, n. 3). Il suo essere uomo "giusto", attento e disponibile alla volontà di Dio, uomo del Silenzio e 
dell'Azione, con la sua attenta e premurosa paternità, nei riguardi di Gesù, e la sua paziente speranza nelle avversità sociali e familiari (Vedi le sue "cinque obbedienze", menzionate nei Vangeli: 1)- Obbedienza di Giuseppe all'Angelo, di prendere con sé Maria, come sua Sposa; 2)- Obbedienza nell'accogliere il Decreto Imperiale del Censimento, recandosi a Betlemme; 3)-  Obbedienza all'Angelo, che ordina a Giuseppe, di riparare in Egitto, con Maria e Gesù Bambino; 4)- Obbedienza di ritornare dall'Egitto, dopo la morte di Erode, stabilendosi a Nazareth; 5)- Obbedienza di prendersi cura del Mistero e delle persone affidategli), ecco, tutto questo, fa di lui, un esempio per tutte le Famiglie del mondo. Giuseppe: uomo semplice, marito, padre e lavoratore, è come una luce, che ci ricorda la bellezza di cercare la Santità, in una vita familiare ordinaria, fatta di semplici gioie, e pazientati dolori, in cui a vincere, è sempre l'Amore! Sul suo esempio, noi tutti, oggi, nel nostro mondo, caratterizzato da tanti drammi e sogni, siamo chiamati a mettere a frutto, tutti i nostri Talenti: con creatività e prudenza, con professionalità e delicatezza, vivendo da "giusti", nel contesto che il Signore ci ha affidato. Consapevoli, che non esistono "Famiglie ideali", dobbiamo saper vivere da "giusti", con le persone che il Signore ci ha messo accanto, e lì dove si svolge la nostra vita ordinaria. Giuseppe è stato chiamato ad "essere" (Più che a "fare") padre di Gesù. Certo, parliamo di una paternità "originale", non si trattava di una paternità "biologica", eppure i Vangeli insistono, nel considerarlo vero padre di Gesù: "Il Padre e la Madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui" (Lc 2, 33); Ed ancora: "Tuo padre ed io ti cercavamo...!"
(Lc 2, 48). La sua autentica paternità, Giuseppe la vive, per aver fatto della sua vita, un servizio, un dono totale di sé, della sua vita e del suo lavoro (Patris Corde, n.1). Sappiamo che, ciò che definisce e caratterizza un vero padre, è il suo Cuore! Giuseppe, ha manifestato l'essenza della sua paternità, nell'aver prestato il suo "Cuore di Padre", a Dio Padre! Mi piace concludere, recitando con voi e per voi, la Preghiera, che abbiamo innalzato a San Giuseppe, nel Novenario, a lui dedicato: "Ave o Giuseppe, Uomo Giusto, Sposo verginale di Maria e padre davidico del Messia; tu sei benedetto fra gli uomini, e benedetto è il Figlio di Dio che a Te fu affidato: Gesù. San Giuseppe, Patrono della Chiesa Universale, custodisci le nostre famiglie, nella Pace e nella Grazia Divina, e soccorrici nell'ora della nostra morte. Amen. Buona Festa a tutti voi, ed in modo particolare, a tutti i devoti di San Giuseppe.