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Mandatoriccio (Cosenza) - È risorto! Alleluia


di DON MICHELE ROMANO - "Questo è il giorno fatto dal Signore, Alleluia" (Sal 117, 24). Viviamo la Pasqua, con questa grande gioia nel cuore, perché la Risurrezione di Cristo, è il "fondamento" della nostra Fede. Oggi, Cristo, ha vinto la Morte ed il Peccato, e ci ha "riaperto" le porte del Regno di Dio, le porte della nuova Vita. Oggi la tomba è vuota, "non dobbiamo cercare più tra i morti, Colui che vivo", perché Cristo è Risorto. Giovanni, il "Discepolo che Gesù amava" (v 2), pur arrivando prima al Sepolcro, attende, e fa entrare prima Pietro, l'Autorità costituita, e, vedendo la tomba vuota: "Vide e credette" (v 8). "Correvano" tutt' e due insieme, entrambi "corrono", dice Von
Balthasar, ma nella Chiesa, l'Amore (Giovanni), è sempre più veloce del Ministero (Pietro). Anche se a differenti velocità, tuttavia, il "cammino" è fatto "insieme". Tutto ciò, è metàfora del cammino della Chiesa, che in autentico stile "sinodale", vuole ancora oggi, testimoniare al mondo, la "Gioia" di Cristo Risorto. Singolare, poi, la sottolineatura del lenzuolo funebre e del sudario, piegati e ben sistemati per terra, piccoli "segni", che stanno ad indicarci che quelle "fasce e bende", che lo avevano avvolto alla nascita, ora non hanno più ragion d'essere, perché Gesù è tornato ad essere Dio, e niente e nessuno, può più "inretirlo" o "trattenere"("Noli me tàngere...! - Gv 20, 17). Altro protagonista del racconto, è Maria di Màgdala, la quale, di buon mattino, "quando era ancora buio" (v 1b): anche lei "corre" con gli olii, per accarezzare e cospargere di olio e profumi (Secondo l'usanza di allora), il corpo morto di Gesù, quasi a volerlo alleviare dal gran dolore che ha provato. Ai pensieri, che sicuramente affollavano la sua mente ("Come farò a
rotolare la pietra all'ingresso della tomba?"; "Troverò qualcuno che mi aiuterà?), fa eco
lo stupore, di trovare la pietra ribaltata, e la tomba vuota. Lei è stata "la prima", a vedere il Sepolcro vuoto, "una Donna", che subito corre dagli Apostoli e ne consegna il "Testimone"! Raccolto subito da Pietro e Giovanni, che corrono a "verificare".
La Risurrezione di Cristo, non è un evento che interpreta la mente e l'Intelletto, è, piuttosto, una Verità, che interpella il Cuore, invitando ci alla sua accoglienza nella fede, o,
ahimè, al suo rifiuto. Non basta "sapere", che Gesù è risorto, bisogna "credere" che Lui è Dio, Morto e Risorto per tutti noi! Un "grido", si impone oggi, nel cuore di ogni cristiano: "È Risorto!" Solo la potenza di Dio, poteva spingere, con determinata risolutezza, la "roccia" che sbarrava il passo alla
"Vita", e sistemare delicatamente le stoffe ed i teli, che hanno asciugato, il volto di Gesù. È qui, che "Divinità" ed "Umanità", si incontrano, e la Vita sconfinge definitivamente la morte. Gli "odori" della morte, sono stati annullati, dai "profumi" della Risurrezione. Che i nostri auguri Pasquali, pertanto, non siano i soliti auguri di circostanza. Anche i  miscredenti ed i pagani lo fanno. Ci consoli la constatazione, che qualcosa anche noi è "morto", ed ha lasciato il posto a qualche cosa di nuovo, ad una vita "nuova, da Risorti, una Vita che, non conoscerà mai più la Morte. A tutti, giungano gli Auguri più cordiali, di una buona e santa Pasqua di Risurrezione.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 09/04/2023

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