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Mandatoriccio (Cosenza) - La Croce


di DON MICHELE ROMANO - La Croce è al centro dell'Azione liturgica che caratterizza il Venerdì Santo. Al di sopra di essa, leggiamo il motivo della condanna: "INRI"- Iesus (Gesù) Nazarenus (Nazareno) Rex (Re) Iudeorum (dei Giudei). Proprio come oggi, tutti coloro che passavano, vedendolo, lo ingiuriavano e si burlavano di Lui: ("Se) è il re d'Israele: scenda ora dalla Croce..." (Mt 27, 42b). Anche se tutta questa sofferenza di Gesù, non era necessaria..., Egli avrebbe potuto evitare quelle umiliazioni, quei maltrattamenti, quel giudizio iniquo, la vergogna del patibolo..., ma se ha voluto affrontare tutto questo, c'è solo una risposta: È stato l'Amore, a portare Gesù sul Calvario, ed ha accettato la Morte di Croce, solo per rivelarci l'Amore assolutamente gratuito del Padre, che ci fa dono, del perdono che salva: "Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno" (Lc 23, 34). Il Venerdì Santo  dovrebbe indurre ogni Cristiano al "pentimento", proprio per dimostrare al Signore, tutta la nostra gratitudine, perché Lui: "È stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità" (Is 53, 5a). Proprio grazie alle sue piaghe, noi tutti siamo guariti: è morto per ciascuno di noi, e per i nostri peccati. Con la sua Morte, ci ha "riaperto" le porte del Paradiso, ha "pagato" il prezzo del nostro riscatto (Per questo, è il nostro "Redentore"). La Croce, narrata dalla Parola (Nel "Passio"), posta in evidenza e celebrata nel "rito dell'adorazione", oggi diviene simbolo dell'Amore verso Dio ("Asse Verticale"), e dell'Amore verso il Prossimo ("Asse Orizzontale"), strumento di Perdono e di Alleanza, tra Dio e l'Umanità, simbolo di Riconciliazione tra il Cielo e la Terra! Ecco perché, il senso autentico del Venerdì Santo, è proprio questo: non è un giorno di lutto o di penitenza, ma deve essere un giorno di "contemplazione" della "Beata e gloriosa Passione del Signore", ma ancor più dovrebbe essere un giorno di prezioso "silenzio". C'è chi ha scritto: "Se le persone conoscessero il vero significato delle Parole, darebbero più valore al Silenzio". Celebrando La Crocifissione del Signore, oggi la Chiesa annuncia la vittoria sul Peccato e sulla Morte, proclamando la sua Risurrezione, fondamento della nostra Fede. Con la sua Morte, (In Gesù, "Agnello immolato"), "tutto è compiuto" (Gv 19, 30). Quale grande Amore ci ha dimostrato Gesù: non è fuggito, non ha ceduto alla tentazione di salvarsi, non è sceso dalla Croce! Anzi, nel suo Amore infinito, ha fatto della Croce, il vero "Trono", del Re dell'Universo, "per dare testimonianza alla Verità" (Gv 18, 37). La Verità di un Dio, che si è "sacrificato", per salvare l'uomo, ogni uomo, suo "capolavoro" nel Creato, realizzando questo meraviglioso "Progetto di Salvezza, "per riunire tutti i figli di Dio dispersi dal peccato, riconciliando a sé tutta l'umanità" (Eb 4, 16). L'evangelista Giovanni, commentando la Crocifissione e la Morte di Gesù, fa riferimento a due "profezie", tratte dall'Antico Testamento: "Non ne spezzerete alcun osso (Es 12, 46), e: "Guarderanno a me, colui che hanno trafitto" (Zc 12, 10b). Adorare, oggi, la sua Croce, diventa per noi, significativa risposta a questa parola profetica: "Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto" (Gv19, 37). "Volgere lo sguardo", non è un volersi limitare ad un semplice sguardo "esteriore", bensì "aprire il cuore", per comprendere il grande gesto di perdono universale, che Dio ha concesso al mondo, per mezzo del Figlio, manifestato a tutti gli uomini, di ogni tempo e di ogni luogo. Viviamo, pertanto, questo giorno di "silenzio" e di "contemplazione", ascoltando unicamente il "pianto di Dio", nell'attesa feconda del "terzo giorno", quando l'Alba luminosa della sua Gloria, ci costituirà "eredi" del suo Regno. Ci aiuti in questo, la "fedeltà" di Maria ("Stabat Mater"), che oggi, dalla Croce, Gesù ci consegnerà, quale nostra "Madre"! A tutti, buon Venerdì "Santo"!


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 07/04/2023

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