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Mandatoriccio (Cosenza) - La carità


di DON MICHELE ROMANO - La Sacra Scrittura, ci insegna che: "La Carità non avrà mai fine";..."Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la Carità" (1Cor 13, 8.13). Gesù ci ha dato l'esempio di come vivere nella Carità: Amava i peccatori, sentiva
compassione per i bambini, gli anziani, gli ammalati, i poveri, ed i bisognosi. Ha persino pregato per i suoi crocifissori (Lc 23, 34). Ci ha anche detto che: "Se non perdoniamo agli altri..., il nostro Padre Celeste, non perdonerà neanche a noi" (Mt 18, 33- 34). In Gesù, si realizza la "pienezza" di ogni Comandamento: "Avete inteso che fu detto..., ma io vi dico: "Amate i vostri nemici e pregate per quelli che di perseguitano...! Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete?" (Mt 5, 43-44.46a). Un modo "concreto" per vivere nella Carità, è cominciare ad amare noi stessi, comprendendo il nostro vero valore, quale "figli" del Padre Celeste. Gesù ci ha comandato, non solo di amare Dio con tutto noi stessi (Cuore, Anima e Mente), ma anche: "Amerai il tuo prossimo come te stesso" (Mt 22, 37-39). Ma quante volte capita, che non abbiamo più fiducia in noi stessi, non ci amiamo più, ed è allora che perdiamo la "misura di riferimento" per amare gli altri! Obbedienti ai princìpi del Vangelo, dobbiamo non solo "convertirci", confidando nel perdono di Dio, ma dobbiamo anche saper "perdonare" noi stessi, facendo pace con le nostre fragilità. E questo sarà possibile, nella misura in cui riusciremo a fare esperienza  della profonda e rassicurante certezza, che Dio ci ama veramente. E chi si sente "amato", a sua volta è capace di amare. Chi vive nella Carità (Agàpe -  Comunione fraterna), dà valore a tutti gli altri Doni, perché la Carità, pur essendo il dono più grande, "non si vanta, non si gonfia  d'orgoglio" (1Cor 14, 4b); Anzi, "si rallegra della verità..., chi ama veramente non cerca il proprio interesse, non tiene conto del male ricevuto, tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta" (1Cor 13, 4-7). Quanti insegnamenti, a tal proposito, ci ha dato Gesù, spesso sotto forma di Racconti o Parabole. Ma la Parabola che maggiormente ci dice, che dobbiamo farci "Prossimo" di chi si trova nel bisogno, a prescindere se sono nostri amici o meno, è la stupenda Parabola del "Buon Samaritano" (Lc 10, 25-37). Alla fine della nostra vita, quando ci incontreremo "faccia a faccia" con Dio, la Fede e la Speranza "moriranno" con noi; l'unica virtù che rimarrà per sempre, è la Carità. Ma, se anche noi, come il buon Samaritano, avremo amato il nostro prossimo su questa terra, Dio ci concederà di Amare Lui in Cielo, per l'eternità. Papa Benedetto XVI, nella sua Enciclica: "Deus Caritas est", afferma: "La Carità è il vero ed unico distintivo del Cristiano, sintesi di tutto ciò che crede e fa! Della Carità, Gesù ne ha fatto un comandamento "nuovo", dove ci raccomanda: "Questo è il mio Comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici" (Gv 15, 12-13). Questo ci fa capire, che la Carità, è qualcosa di più dell'Amore. L'Amore è naturale, ma la Carità è soprannaturale, dono grande, cioè,  di Dio in noi. Siamo chiamati ad "Amare" i nostri fratelli, con "Carità 
", e questo tante volte significa: correggerlo con amore, prendendoci cura delle sue fragilità, tante volte facendogli capire che non tutto è lecito (Col coraggio della Verità!), che non si può fare tutto ciò che si vuole, invitandolo persino ad accettare dei pedagogici "No", detti esclusivamente per amore. Questo non significa scadere nell'orgoglio, la Carità, infatti, deve essere sempre disinteressata. San Paolo ci ricorda: "Ciascuno di voi, con tutto umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, ciascuno non cerchi l'interesse proprio, ma anche quello degli altri. Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù" (Fil 2, 3-5). Oggi, ahimè, troppo spesso la Carità viene ostentata, e strumentalizzata: quanti protagonismi, ricerca di visibilità, social..., trasformata in un vero e proprio "vanto", facendo così sapere al mondo intero, di qualche nostra beneficenza o iniziativa di solidarietà, verso gli altri! Qui, siamo proprio fuori la "logica" di Dio: Lui è serio, e ci vuole persone "serie": "State attenti a non praticare le vostre opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati..., non sappia la tua sinistra ciò che fa la mano destra..., perché la tua carità resti nel segreto: e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà" (Mt 6, 1.4a). A noi, ora, Carissimi, la scelta: Miriamo a ricevere la ricompensa di Dio, o il plauso degli uomini?
A tutti, una serena giornata.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 31/03/2023

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