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di DON MICHELE ROMANO - In questi ultimi giorni di Quaresima, approfondiremo le tre Virtù Teologali: Fede, Speranza, e Carità, così chiamate, perché fondano e caratterizzano, il nostro diretto rapporto relazionale con Dio. Partiamo dall'approfondimento della Fede, che sia nel significato dell'Antico Testamento (Dall'Ebraico: 'Emuwin), sia nel significato della parola greca, utilizzata nel Nuovo Testamento: "Pistis" (Dal verbo: "Peitho"- "Credere"), a secondo del contesto in cui viene citata, significa: Fedeltà, Lealtà, o Fiducia. Si sa che, l'unico modo per avere Fede e Fiducia in qualcuno, è conoscerlo profondamente. Fedeltà e Fiducia, vanno di pari passo: sono due lati della stessa medaglia! Possiamo "Fidarci" (Avere Fede) di Dio, perché sappiamo che Lui è sempre Fedele alla sua Parola. Allo stesso modo, Dio si fiderà di noi, quando vede che siamo Fedeli alla sua Parola. Diversamente, senza Fedeltà e Lealtà, non c'è Fiducia, e quindi nessuna "Relazione". La definizione biblica più pertinente, sulla "Fede" Cristiana, la troviamo nella Lettera agli Ebrei: "La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede" (Eb 11, 1). La Fede e la Fiducia in Dio, crescono sempre, attraverso l'obbedienza! Impariamo, perciò, a "conoscere" Dio, attraverso l'obbedienza alla sua Parola. Più lo conosceremo, più ci comporteremo da figli, e la nostra Fedeltà e Fiducia in Lui, cresceranno in maniera proporzionale. La Salvezza, in definitiva, viene dalla Fede: "La salvezza, si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù" (2Tm 3, 15). Allo stesso modo, scrive San Giovanni, nel suo Vangelo: "Questo (Vangelo), è stato scritto perché crediate che Gesù è il Cristo..., e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome" (Gv 20, 31). È la Fede in Dio, che ci salverà: "Il mio giusto per fede vivrà" (Eb 10, 38a). La Salvezza, il perdono dei peccati, arriva quando uno si riconosce peccatore e pone la sua Fede in Gesù Cristo, come Colui che, solo, può salvarlo. A salvarci, non sarà mai la fede noi stessi, ma la Fede in Lui che, in obbedienza al "Progetto" salvi fico del Padre, ha "pagato" il prezzo del nostro riscatto, accettando la morte di Croce. ED è per questo che noi, oggi, chiamiamo Gesù: il nostro Redentore. È questa, la prova suprema del suo Amore, e in Lui la nostra Fede non sarà mai vana, perché Gesù è veramente il Cristo, che ha vinto la morte, con la Risurrezione, a prova che il suo "Sacrificio", è stato accettato dal Padre, come "riscatto" per i nostri peccati. Sappiamo anche, che dopo questa vita, con la nostra Fede nella Redenzione, saremo accolti da Dio, per condividerne la Gloria futura. Ora, per meglio rappresentare il significato della nostra Fede in Dio, mi piace concludere con un "Esempio di famiglia". Partendo dal versetto biblico, che "la Fede è certezza", Fiducia piena in una persona, proviamo a pensare ad una Mamma, che sta imboccando il suo Bambino. Ora volendo ipotizzare (Naturalmente "per assurdo"), che la Mamma, prima di imboccare il suo Bambino, metta delle gocce di veleno, nel cucchiaio della pappa, il Bambino, cosa fa? Si rifiuta, per caso, di mangiare? No, mangia tranquillamente, come sempre, perché si fida ciecamente della Mamma, sa bene che mai, gli farebbe del male. Ecco, questa deve essere la nostra Fede in Dio, un atto di Fiducia assoluta, perché Lui, ci ha dato prova del suo Amore infinito, e mai vorrebbe il nostro male. Vivere per Fede, vuol dire credere che quello che Dio dichiara, è sempre finalizzato al nostro bene, ed è sempre più vero di ciò che si può "vedere" e "toccare" intorno a noi. Anzi, tutto, sarà sempre finalizzato al conseguimento di quella Gioia profonda, che caratterizzerà la nostra eterna Salvezza. A tutti, una serena giornata.