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di  ANTONIO IAPICHINO - L’azione professionale e l’abnegazione della Polizia locale durante la fase più acuta della pandemia ha portato a un apprezzamento e un riconoscimento al responsabile Antonio Beraldi e all’agente Valentino Pignataro della Municipale di Crosia. Infatti, a seguito dell'emissione di un apposito Decreto dirigenziale, esattamente il numero n. 437 del 16 gennaio scorso del Dipartimento Organizzazione e risorse umane della Regione Calabria, avente a oggetto "Approvazione della proposta della struttura di coordinamento dei servizi regionali della Polizia locale e istituzione del ‘Nastrino Covid' per il personale della Polizia locale operante in Calabria", il Responsabile del Comando di Polizia locale del Comune di Crosia, Antonio Beraldi, ha inteso conferire l'onorificenza del 'Nastrino Covid' al personale che, durante la cosiddetta "Fase Uno" dell'emergenza derivante dalla pandemia da Coronavirus, dal primo marzo al 31 dicembre 2020, ha espletato servizi esterni (più di trenta) per contrastare la diffusione del Covid, anche attraverso posti di controllo di Polizia stradale, adempimenti inerenti le ordinanze di sicurezza e il controllo del rispetto delle prescrizioni imposte a cittadini e pubblici esercizi. "In segno di riconoscenza per l'impegno profuso a favore della cittadinanza con professionalità, spirito di servizio e senso del dovere durante l'emergenza sanitaria legata al Covid - 19". È quanto si legge nell’attestato che il responsabile Beraldi, con emozione, ha ricevuto dall’assessore Giuliana Morrone, su delega del sindaco Antonio Russo. Idem dicesi su quello che il dottore Beraldi ha consegnato personalmente all'istruttore agente di Polizia Locale Valentino Pignataro, “professionista – ha commentato  Beraldi - che nei decenni ha saputo fornire al Comando un apporto imprescindibile in termini di presenza, dedizione, umanità e spirito di corpo”. Infine, il Responsabile ha ricordato con forte emozione il periodo descritto, quando, per attaccamento al proprio territorio si è fisicamente privato della vicinanza della propria famiglia, rinunciando per 63 lunghi giorni ai sorrisi del figlio di appena tre anni e della moglie, dedicando tutto se stesso, insieme all'agente Valentino Pignataro, senza dimenticare “l’apporto significativo – ha detto - di cui il Comando ha potuto usufruire in quei mesi, dall'agente Pasquale Cena, un giovane che ha indossato la divisa della Polizia locale con grande stile e che oggi, pur avendo desiderato esserci, opera in un altro ambito lavorativo”.