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Mandatoriccio (Cosenza) - Adesso


di DON MICHELE ROMANO - Questo avverbio "Adesso", dell'Ave Maria, può costituire una grande "lezione di vita" per ciascuno di noi, che troppo spesso ci smarriamo nei rimpianti di un "passato", che non possiamo più cambiare, o nelle illusioni di un "futuro", ancora da realizzare, e quantomai incerto. In questo atteggiamento, "l'Adesso" ci insegna a ridare al "presente", la sua giusta ed importante dimensione: a vivere, cioè, sul modello della fiducia di Maria, vivere, cioè, il nostro "quotidiano" con intensità ed operosità, sostenendolo: sia con la memoria del passato, che con l'attesa del futuro. Nel Vangelo, cogliamo un significativo parallelismo: nell'Adesso dell'Ave Maria, riecheggia l'Oggi del pane quotidiano, del Padre Nostro. Certo, l'uomo ha bisogno di questo alimento essenziale: il Pane, ma proprio perché la vita umana è precaria e fragile, ha bisogno di essere sostenuta in ogni momento, quindi anche "Adesso"! Paradossalmente, nel Padre Nostro, sembrerebbe esserci una tautologìa, cioè una doppia ripetizione, dello stesso termine: Dacci "OGGI", il nostro pane "QUOTIDIANO". Assolutamente No! Non è 
tautologìa, ma è Gesù che ci parla di una grande verità: Lui porta a "compimento" e "pienezza", l'esperienza di Israele nel deserto, dove ogni famiglia doveva raccogliere la razione di Manna (Prefigurazione dell'Eucaristia), giusto quanto ne bastava per un giorno: "Raccoglievano ogni mattina secondo quanto ciascuno mangiava (Un "Òmer" a testa, che misurava all'incirca 1 kg, come a dire, più o meno, un decimo di Efà, dal valore di circa 13 Kg - Es 16, 21). Così il pane "quotidiano", che chiediamo "oggi" al Signore, nel Padre Nostro, è un chiaro invito ad avere fiducia nella sua Provvidenza di Padre, che mai farà mancare il "pane" ai suoi figli, perché "ogni giorno" ("Quotidiano"), provvederà alle loro necessità. Quante volte, invece, pecchiamo di presunzione, puntiamo solo sulle nostre sicurezze umane, sulla certezza dei nostri "accumuli", dimenticando che: "Il Signore dà e il Signore toglie" (Gb 1, 21b); "Che siamo polvere" (Gen 3, 19b); "Incapaci di allungare, anche di poco, la nostra vita" (Mt 6, 27); "Impossibilitati a far diventare bianco o nero uno solo dei nostri capelli" (Mt 5, 36). La nostra vita sia perciò, un pregare "Adesso", gustando la bellezza della Vita e del Creato, meraviglie quotidiane, dell'Amore infinito di Dio, che non si ripete mai. Ecco allora, la bellezza di godere di questo mistero fascinoso: Dio è infinito, ed io sono chiamato a condividere questa Gioia straordinaria: vivere cioè, sotto il suo sguardo, in rapporto all'oggi, all'adesso, appunto. La parola "Adesso", di per sé, significa "subito", ma anche "per sempre" in termini di durata, proprio perché la nostra condizione umana, caratterizzata dalla fragilità, dalla finitudine, e dalla precarietà, necessita di essere sostenuta sempre, Preghiamo insieme: "Adesso e nell'ora della nostra morte". Continua...! Una serena giornata.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 16/02/2023

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