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Mandatoriccio (Cosenza) - Prega per noi peccatori


di DON MICHELE ROMANO - Questa invocazione "Prega per noi peccatori", rappresenta il settimo tassello, dello stupendo mosaico dell'Ave Maria, una richiesta che innalziamo alla Vergine Madre, di una sobrietà fiduciosa, ma che sintetizza tutte le richieste possibili che possiamo innalzare a Maria, non chiedendo nulla di specifico, ma che possa intercedere per tutti noi, presso la Santissima Trinità. Lo facciamo usando il verbo "Prega", che nella comune radice indeuropea "Preck", vuol dire "chiedere", cioè: intercedi presso Dio, ottieni qualcosa in nostro favore.
E Maria può intercedere, in quanto può ottenere da Dio, ciò che è bene per tutti noi suoi figli "peccatori", consapevoli, cioè, di essere tutti
iscritti nella lista dei "poveri" e "bisognosi" della Sua misericordia.
Essendo tutti peccatori, ci sentiamo indegni di presentarci davanti a Dio, ma la Vergine Maria, quale Madre tenerissima, ci può aiutare a rendere ben accette a Dio, tutte le nostre Preghiere. Ci rivolgiamo con fiducia a lei, consapevoli della nostra fragilità, in fondo siamo tutti "malati di peccato", ma è proprio per i "malati" che Cristo è venuto: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori..." (Mc 2, 17; Lc 5, 31-32a). Solo Dio è onnipotente, ma Maria può ottenere da Dio, ciò che è bene per tutti quei figli bisognosi, che Dio stesso le ha affidato  nella persona di Giovanni ("Personalità Corporativa!"), che tutti ci ha rappresentati, sotto la Croce: "Donna, ecco tuo figlio!" (Gv 19, 26b). Non nascondiamo pertanto le nostre "miserie", ma con fiducia affidiamole alle mani di Maria "Mediatrice", che con la sua materna amorevolezza, le saprà presentare al Padre, perché possa essere rimessa la malizia delle nostre colpe. Senza la mediazione di Maria ("Ad Jesum per Mariam", diceva sempre San Luigi Grignion de Monfort), senza di lei, saremmo tutti senza speranza: "Non sapremmo davvero, a chi rivolgerci...!", scriverà il Beato Bartolo Longo, nella sua Supplica alla Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei. Ella è per noi la Madre che ci accoglie, copre, difende ,si interpone ("Inter-cede - Fa un passo...!), e chiede lei per noi, ciò che noi mai, avremmo avuto il coraggio di chiedere ed implorare. Tuttavia, lei, quale Madre amabile, ci chiede anche di obbedire a Gesù, suo figlio e nostro Fratello, rinnovandoci l'invito pronunciato alle nozze di Cana: "Fate quello che lui vi dirà" (Gv 2, 5b). Chiedendo a Maria di pregare per noi, non le chiediamo la Salvezza, perché sappiamo bene, che noi tutti, siamo stati salvati solo dalla Morte di Cristo, e condotti da Lui, verso la Risurrezione. E questo, per noi, costituisce il "Kèrigma", cioè: il nucleo fondamentale della Fede Apostolica, il cuore del Vangelo, che Paolo proclama: "Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture..., fu sepolto ed è risorto il terzo giorno" (1Cor 15, 3-4). Pregando la Madonna, invochiamo quindi, solo la sua Materna intercessione, le affidiamo, fiduciosi, ogni nostra debolezza, perché ci ottenga da Gesù: Grazia, Perdono, e Misericordia. Continua... ! Una serena giornata.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 15/02/2023

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