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Mandatoriccio (Cosenza) - Gesù e Zaccheo!


di DON MICHELE ROMANO - Nella pagina del Vangelo, di questa XXXI Domenica del T.O. (Lc 19, 1-10), notiamo come Gesù, pur circondato da una moltitudine, ha "visto" Zaccheo ("Memoria di Dio"), che, a causa della sua "piccolezza”, si era arrampicato su un Sicomòro (Uno degli alberi dal più fitto fogliame), per vedere e non essere visto, ma Gesù gli fa capire che cercava proprio lui: "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua" (v 5). Lui, figura simpatica ed accattivante, capo dei pubblicani di Gerico, che potremo definire un curioso di Dio, un cercatore di Cristo, che ad un certo punto della sua vita, ha trovato il coraggio di "staccarsi" dalla folla ed uscire così dall'anonimato. È un uomo ricco, ma ladro ed influente, come riconoscerà lui stesso: "Risarcirò, e molto di più, quanti ho frodato"; tuttavia, è capace di accogliere Gesù "con gioia" (v 6), e meraviglia: Mai si sarebbe sognato di poterLo avere come ospite a casa sua, ma soprattutto nel suo cuore. Ha inizio così, il suo pentimento e la sua totale conversione, dichiarando l'amore verso i Poveri: "Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri" (v 8a), e la Giustizia verso chi ha derubato: "E se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto" (v 8b). Zaccheo, a un certo punto, si è sentito chiamare per "nome", e questo sicuramente lo avrà smosso dentro. Anche a noi Gesù ripete: "Rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli" (Lc 10, 20), ovvero nel "Libro della Vita" (Ap 20, 12b). Dopo la sua conversione, riparando a tutto il suo malfatto e a tutto il suo maltolto, Zaccheo ascolta commosso, il perdono e la completa assoluzione di Gesù: "Oggi per questa casa è venuta la salvezza" (v 9a). La conclusione del brano evangelico, ci apre, infine, il cuore alla speranza: "Il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto" (v 10). Zaccheo diventa così, "prototipo" di ogni uomo che si lascia incontrare dallo sguardo di Gesù, che Lo accoglie nel suo cuore, e sceglie di convertire la sua vita a Lui. Oggi, nel caos del nostro mondo, Gesù cerca anche  me, conosce bene il mio nome, e nonostante le mie rilutanze, Lui non demorde. Anche se spesso mi nascondo sui "Sicomòri" della mia esistenza, illudendomi di eludere il suo sguardo, Lui è lì che aspetta che io "scenda" dalle mie posizioni agiate e sicure, ed attende che lo faccia anche "in fretta", per non perdere l'opportunità di incontrarLo ed invitarLo nella casa del mio cuore, "dentro di me", perché consapevole di essere anch'io: "Figlio di Abramo..., e Lui è venuto a cercare anche me"! Pensiamo a questa opportunità, che Dio offre anche a noi oggi (E che non possiamo davvero sprecare!): Gesù passa e ci chiama per "nome", perché ci ama e vuole salvarci. Il peccato ci rende tutti "piccoli di statura", il nostro vero "innalzamento", è salire sull'albero della Croce, solo così potremo avere contezza dell'immensità del suo Amore. Una Santa Domenica.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 30/10/2022

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