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Mandatoriccio (Cosenza) - Perdonare!


di DON MICHELE ROMANO - Oggi nel Vangelo (Mt 18, 21-19.1), Gesù ci offre una grande lezione sulla "pazienza"! Proviamo a tradurre nella nostra vita, la domanda posta da Pietro a Gesù: "Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?" (v 21). Attualizzando nella nostra vita, potremmo tradurre: Costoro che amo tanto, di cui sopporto manie e capricci, che mi amareggiano, mi importunano in mille modi, non mi parlano, e questo Signore, da molto tempo...! Dimmi Signore, fino a quando li dovrò sopportare? Gesù risponde: "Non ti dico fino a 7 volte, ma fino a 70 volte sette. Questa risposta di Gesù, svela la grande Misericordia, per l'avvento del Regno dei Cieli, perché in tal modo, vengono ad essere ribaltate, le parole del "Canto di Lamech", dell'AT: "Sette volte sarà vendicato Caino, ma Lamech 70 volte 7" (Gen 4, 24). Nella parabola Evangelica, i due servitori avanzano la medesima richiesta, verso il Re, loro Padrone: "Abbi pazienza con me..." (vv 26.29). Certo, il debito da restituire era enorme, impossibile da restituire: 10.000 Talenti! Ora, se pensiamo che 10.000 era la cifra più grossa in lingua greca, ed un solo Talento valeva seimila Denari, questo debito di diecimila Talenti, equivaleva alla cifra incredibile di 60 milioni di denari. Tenendo conto, che la paga di una giornata era di un Denaro (Mt 20, 2), capiamo che il debitore non aveva alcuna possibilità di sanare un debito, per il quale, avrebbe dovuto lavorare, circa 200.000 anni. Doveva solo sperare nel pietoso condono del padrone. Sarà proprio la sua intemperanza (Mancanza di "pazienza") di "Servo malvagio", che stava per affogare il suo compagno, per un nonnulla ("Gli doveva solo cento denari"- v 28a), a provocargli la sua rovina morale ed economica (Finirà: "in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto"- v  34). Ma questo nel contempo, accresce la personalità del Re, procurandogli la fiducia della corte, perché ha saputo avere compassione di lui, condonandogli l'enorme debito. Riferito a Gesù, questo ci ricorda quanto scritto nel Libro dei Salmi: "Ma con te è il perdono: così avremo il tuo timore" (Sal 130, 4). È chiaro tuttavia, che dobbiamo opporci a ogni forma di ingiustizia, avere il coraggio della denuncia, per amore alla verità: "Visto quel che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto" (v 31). Però l'indignazione è sana, quando in essa non c'è egoismo, nè ira, né stupidità, ma solo il desiderio retto, di difendere la verità. La vera pazienza ci fa sopportare, misericordiosamente, le molestie e le mancanze di opportunità degli altri, accrescendo la padronanza di noi stessi. Consapevoli che tutti, in questo mondo, abbiamo difetti, San Paolo ci esorta a: "Sopportarci a vicenda e perdonarci gli uni gli altri..., come il Signore vi ha perdonato" (Col 3, 13). Certamente (E ne abbiamo piena consapevolezza), quante volte la pazienza del Buon Dio, ci ha perdonato nella Confessione, quando i nostri "debiti" verso di Lui, erano enormi, e assolutamente insolvibili. Ma, il suo Amore  misericordioso, va al di là, delle nostre richieste, a condizione però, che anche noi facciamo altrettanto, con i nostri fratelli. Sette volte? 70 volte Sette? No ! Sempre ! Una serena giornata.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 11/08/2022

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