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Udine (Udine) - Diversità e accoglienza secondo Sgorlon. Mercoledì 20 ottobre prosegue il ciclo di incontri dedicato all’autore friulano


Continua, con grande successo di pubblico, il fortunato ciclo di appuntamenti dedicato all’opera dello scrittore Carlo Sgorlon, organizzato dalla biblioteca civica “V. Joppi” di Udine in sala Ajace. Il terzo incontro, in programma mercoledì 20 ottobre alle 18, si intitolerà Topoi e figure dell’ospitalità in Carlo Sgorlon e tratterà il tema dell’accoglienza. La narrativa di Sgorlon – sottolinea testualmente una nota dell’ufficio stampa del comune di Udine - si è concentrata più volte sul “diverso”, sulle tante vittime della storia, o anche su una serie di personaggi spesso ai margini della società. Proprio ciò che si potrebbe definire “l’altro da sé” – ci ha insegnato Sgorlon– ci permette di tessere un rapporto fatto di incontri, di conoscenza e di reciproco arricchimento e rispetto. Ad affrontare questo importante tema sarà un illustre italianista, docente di letteratura italiana all’università “Blaise Pascal” di Clermont-Ferrand in Francia, il prof. Jean-Igor Ghidina. Studioso di non lontane origini carniche (Forni di Sotto), Ghidina è noto tra l’altro noto al pubblico dei cultori della narrativa sgorloniana per aver pubblicato un corposo e interessante saggio sul narratore friulano: Mito, società e scrittura nell’universo romanzesco di Carlo Sgorlon, pubblicato da La Nuova Base di Udine nel 2006 e in edizione francese da L’Harmattan di Parigi due anni dopo. Scrive Giampaolo Borghello nell’introduzione al volume di Ghidina: “Nel cuore del bel volume di Ghidina centrale e strategica diventa la sezione dedicata all’ospitalità: l’attenzione dello studioso si concentra su luoghi emblematici, come la casa, il fogolâr, la fontana, che appaiono carichi di valenze esistenziali e metafisiche. L’ospitalità diventa così tramite privilegiato per interpretare il rapporto tra identità ed alterità. Anche in quest’occasione Sgorlon da un lato si riaggancia a una tradizione classica e poi cristiana che vede nell’ospite una presenza sacra e divina; lo scrittore cala questa problematica e questa visione nella realtà concreta del Friuli, terra di emigrazione ma anche terra di conquista e di occupazione: in questo contesto significativamente emergono così le figure dell’emigrante, dello straniero, dell’esule e dell’apolide”. Passo dopo passo, il ciclo Carlo Sgorlon scrittore friulano apre sempre nuovi panorami di approfondimento e di riscoperta. Singolare osservare come alcuni tra i suoi più profondi studiosi risiedano all’estero, dove Sgorlon continua a rappresentare il Friuli, e l’immagine letteraria che ne ha dato continua a colpire profondamente anche i suoi più lontani cultori. 

di Redazione | 18/10/2010

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