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Mandatoriccio (Cosenza) - "Misericordia Io voglio, non Sacrifici"


di DON MICHELE ROMANO - Nel Vangelo di oggi (Mt 12, 1-8), vediamo Gesù che si prodiga, nella difesa dei suoi Discepoli, accusati dagli Scribi, di aver "profanato" il Sabato, "mangiando delle spighe di grano" (v 1), per soddisfare la loro fame.
I Farisei di allora, e quelli di tutti i tempi, partivano da un principio: Dio è superiore all'uomo, quindi prima viene l'onore di Dio, poi il bene dell'uomo. A questo ragionamento soggiace la convinzione che, l'onore di Dio, che è Amore, possa trovarsi in conflitto col bene dell'uomo. Niente di più sbagliato, perché la gloria di Dio, è sempre il bene dell'uomo. Sant'ireneo, ci ricorda che: "La gloria di Dio, è l'uomo vivente". La Signoria di Dio, "Signore anche del Sabato" (v 8), si manifesta nell'amore per l'uomo, e dell'uomo verso il suo simile. La vera Religione, non consiste nell'osservanza arida ed ossessiva della Legge: "I tuoi Discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato" (v 2), ma nell'accogliere la  misericordia di Dio, e nel donarla agli altri. Una misericordia, che si preoccupa della "fame" del prossimo, che è più importante di qualunque "sacrificio", ovvero, dell'osservanza puramente letterale, della Legge Sabbatica. Ogni comandamento, deve avere come criterio di valutazione: l'Amore, oppure decade. Il Sabato ("Shabbàth", cessare), giorno di riposo (Oggi, la Domenica, per noi cristiani), deve essere il giorno della Misericordia, accolta e dotata, perché ogni uomo, è più importante del Tempio, e dello stesso Sabato (Mt 2, 27). Forse a tutt'oggi, anche noi facciamo fatica, a comprendere la Scrittura: "Tu Signore, preferisci cento volte, un gesto di compassione autentica, ad uno di devozione forzata". È la Misericordia, il centro della nostra fede, il cuore pulsante del messaggio cristiano. Molti ancora, si ostinano a credere che, Religione vera, sia una serie interminabile di obblighi da rispettare, un ritualismo appagante, fatto di: esplicitamento di riti, innumeri processioni, digiuni e pie devozioni, novene e feste patronali, ecc., ignorando, che al di là di questa dimensione esteriore e legalistica, solo l'incontro gioioso con Dio, può operare il nostro cambiamento di vita, passando dalle tenebre del Peccato, alla luce della Grazia. È l'atteggiamento di chi, come Dio, guarda alla miseria del cuore, cioè, di chi non si scandalizza davanti al peccato, ma si ingegna, per aiutare il peccatore, a riconoscere il proprio errore, e a superarlo. Gesù, che condanna ogni esteriorità  (Pensiamo che i Farisei avevano fissato anche i "passi", che si potevano compiere in giorno di sabato: circa 890 mt, secondo At 1,12 in riferimento ai 1.200 cubiti di Gs 3, 4), dimostra di essere un perfetto conoscitore, "esperto" della Bibbia, e cita anche un episodio, riguardante il re Davide (v 3), e richiama i suoi uditori (E quindi anche noi, oggi), ad andare all'essenziale. Se una norma, finisce per mortificare il bene (Vedi tutte le volte che Gesù, sarà attaccato, per le tante guarigioni  fatte in giorno di Sabato), c'è qualcosa che non funziona. Gesù, non è una anarchico, che vìola la Legge, ma è Colui che la riporta all'essenziale: "Misericordia Io voglio, e non sacrifici" (Os 6, 6). È solo sconcertato nel vedere, una delle norme più belle dell'antica Alleanza: Il rispetto del Riposo del Sabato, ridotto a rigida passi, che perde di vista il suo più profondo significato, per diventare una fredda e sterile "regola" da rispettare. Riscopriamo invece, il vero "Pane" (Oggi, prefigurato dalle spighe di grano!), che sazia la fame di ogni Vivente: L'Eucarestia,vero Sacrificio, della Misericordia di Dio. Una serena giornata.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 15/07/2022

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