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Mandatoriccio (Cosenza) - Come giudichi e misuri, sarai giudicato e misurato


di DON MICHELE ROMANO - Nel brano del Vangelo di oggi (Mt 7, 1-5), il Signore, non solo ci sollecita a non giudicare alcuno: "Non giudicate, per non essere giudicati..., e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi" (vv 1-2), ma aggiunge: "Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso"  (Lc 6,36). Non dimentichiamo mai, che proprio Lui, Gesù, che ha sempre predicato e testimoniato Amore, fino al dono della vita, come suprema testimonianza, è stato vittima di un giudizio iniquo e di una condanna assurda. E quanti giudizi e condanne ingiuste, ancora oggi, registriamo nel nostro mondo. Questo accade, purtroppo, perché la misura dell'agire umano, si avvale, per lo più, della fredda norma, scandita dalla ragione, e perciò spoglia di misericordia, tipico di coloro che hanno la "trave" nei loro occhi, e pretendono di togliere la "pagliuzza" dall'occhio altrui, (s)cadendo nella peggiore ipocrisia. Umanamente, siamo tutti propensi a vedere le manchevolezze e i difetti degli altri, e molto restii a vedere i nostri (Mi torna alla mente, la famosa favola di Fedro e delle due Bisacce: una dietro le nostre spalle - che perciò non vediamo, carica dei nostri difetti, e l'altra sul davanti con i difetti degli altri). Occorre fare nostro, lo "sguardo" di Dio, possedere, cioè, uno sguardo limpido, per essere sicuri che, nel rapportarci con gli altri, siamo mossi e guidati dalla Carità vera. Correzione fraterna, quindi, non come un nemico che cerca la vendetta, ma come il Medico che applica un rimedio, anche perché, nel momento in cui "puntiamo" il dito contro gli altri, non ci rendiamo conto che, paradossalmente, altre tre dita, sono puntate verso e contro di noi! Il Signore Gesù: "È venuto nel mondo non per giudicarlo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui" (Gv 3, 17). Proviamo ad immaginare, come se oggi dovessimo presentarci al Creatore e subire il suo Giudizio. Secondo la più perfetta equità, per questa nostra saccente e peccaminosa presunzione, saremo tutti incappati inevitabilmente, in una severa ed irrevocabile condanna! Invece, è prevalsa la Misericordia, il Perdono, la Redenzione, a prezzo del sangue di Cristo. Ecco perché siamo invitati, nella nostra vita, a vivere il nostro rapporto con gli altri, con le virtù tipiche del cristiano: la Compassione e la Misericordia. Nessuno deve giudicare nessuno, il giudizio è tipico ed esclusivo di Dio. 
Il pettegolezzo (oggi, in termini "moderni", si preferisce chiamarlo "gossip"), il giudizio impietoso e severo che, tante volte, caratterizza l'agire delle nostre ("cosiddette") Comunità Cristiane, è qualcosa di molto grave (Perché divide, non unisce), è, e resta sempre, un peccato grave. Per questo siamo invitati a "vigilare" severamente su noi stessi. Ogni "giudizio", pertanto, sia improntato, alla correzione fraterna, dicevamo, e al recupero della dignità degli altri, scorgendo in loro, quanto c'è di più buono e positivo! Una serena giornata.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 20/06/2022

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