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Mandatoriccio (Cosenza) - Un Comandamento nuovo.


di DON MICHELE ROMANO - La pagina del Vangelo di oggi (Gv 13, 31-33a. 34-35), segue al tradimento di Giuda, e ci presenta Gesù, che nel suo discorso, fa capire che alla bassezza del gesto di Giuda, si contrappone la glorificazione del Figlio e del Padre: "Ora il Figlio dell'Uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui" (v 31).
È la glorificazione dell'Amore, di un amore che si radica nel umiltà. Ecco come si spiega la conclusione. Pur sapendo, che da lì a poco, Gesù sarà ingiustamente condannato a morte, ci fa dono di un Comandamento nuovo: che ci amiamo gli uni gli altri. Certo non è l'undicesimo comandamento, ma ne è il compendio, è il superamento del "Non fare". Ora ci è chiesto di "Fare", ovvero di amare. Non più "Legge del Taglione", ma un amore che trascende la vendetta, e abbraccia il perdono (Vedi Lc 6,27-31). L'insegnamento biblico sull'Amore, ha  conosciuto un cammino "pedagogico": Dalla Legge del Taglione 
(Riconosciuta come la raccolta di Leggi più applicata nell'umanità: "Occhio per occhio, dente per dente"- Codice di Hammurabi, Re di Babilonia, 1792-1750 a.C.), siamo passati alla Legge dell'Amore: "Ama il prossimo tuo, come te stesso". Da quì, Gesù, è Lui stesso, che si propone modello dell'Amore:  "Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi" (Gv 15, 12). Da come sapremo vivere questo Amore, "tutti sapranno che siamo suoi discepoli" (v 35). 
È dall'Amore che dobbiamo essere "riconosciuti". È questo, che rende credibile la nostra Chiesa: non ci riconosceranno dalle devozioni, dalle preghiere, dai segni esteriori, non dalle organizzazioni caritative, ma dall'Amore, libero e concreto. Questo, è il modo di mettere in pratica, la Parola di Dio: Annunciare questa "Buona Notizia" a tutti: "Nessuno ha un amore più grande di questo, dare la vita per i propri amici" (Gv 15,13). San Paolo dirà:  "Abbiamo questo tesoro in vasi di creta" (2 Cor 4, 7a).
Il tesoro è la Parola di Dio, mentre noi siamo i recipienti di creta. Un tesoro che, tuttavia, non possiamo conservare solo a nostro beneficio, ma dobbiamo diffonderlo:  "Andate dunque, e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli e insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato" (Mt 28, 19-20). Oggi, a nostra disposizione, abbiamo tanti mezzi disponibili per questo annuncio: Giornali, televisione, radio, internet, nel posto di lavoro, fra gli amici: "La vostra amabilità, sia nota a tutti" (Fil 4,5 ). Un Amore,  non certo dettato dalla simpatia o da una scelta, che  quando è vissuto, sull'esempio di Cristo, che ha saputo immolarsi sulla Croce per noi tutti, allora esercita un fascino irresistibile, diventa il mezzo migliore di attrazione alla Fede. Se ancora il Cristianesimo, non ha raggiunto la sua espressione migliore, la sua ottimale diffusione, si deve anche alla mancanza di amore, da parte di noi credenti. Amare, è soffrire, recitava una vecchia canzone. Amore è anche sacrificio, è scendere dal Tabor e saper andare verso il Golgota, verso la glorificazione della Pasqua. Questa è la vera forza del Cristianesimo. Buon tempo Pasquale.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 15/05/2022

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