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di KATIA FILICE e DESIRÉ CHIRICO - Qualche ora insieme per parlare di orientamento, di passioni, di emozioni, di conoscenza del sé e di consapevolezza. Grandi e complesse tematiche rese a misura di ragazzini di undici anni che, nonostante l ‘ incontro sia a distanza, sentono l’esigenza di esprimere tutto il loro essere. Ad accompagnarli in questo percorso le insegnanti, pronte ad intervenire quando qualcuno solo per timidezza si mostra reticente a parlare. L’orientamento è un processo trasversale che accompagna tutte le età ed i momenti salienti della vita di tutti noi, perché orientarsi significa prendere la direzione giusta, non perdersi, non anteporre la volontà degli altri alla propria. È un cammino a volte in salita la cui riuscita dà comunque grandi soddisfazioni. Ecco perché la scuola deve e si impegna ad insegnare quella competenza che prima che intellettuale deve essere emotiva. Dialogare, sentire le sensazioni dei ragazzi è fondamentale per permettere loro di stare bene a scuola. È così che si alimentano: la memoria, l’attenzione, la capacità di dialogare, di saper stare bene con gli altri, di riuscire a fare gruppo. E si è parlato anche inevitabilmente di amicizia, di quel rapporto biunivoco da cui nulla si pretende. Un sentimento da lasciar fluire nella certezza che l’altro per noi ci sia sempre. Ci si da appuntamento al prossimo incontro lasciando spunti di riflessione che mirano a rendere il ragazzo capace sempre più di conoscere se stesso, i suoi limiti ed i suoi punti di forza.