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Mandatoriccio (Cosenza) - È compiuto!


di DON MICHELE ROMANO - La drammaticità della Passione di Cristo (Gv 18,  1-19,42), per rispetto all'Unico Sacrificio che si consuma sulla Croce,  impone a tutte le Chiese, questa sera (Unico giorno dell'anno, in cui non celebriamo la Santa Messa),  di essere disadorne, buie e silenziose.  Tacciono le campane, mentre intorno a noi, la frenesìa del mondo, suggerisce a tanti, di organizzarsi per il grande fine settimana di Pasqua, per trascorrere un atteso  fuori-porta, tempo permettendo. Mentre le Scuole e gli Uffici chiudono, le metropolitane si affollano. Tutti corrono e "fuggono" dalla routine. Da qualche parte, altrove, c'è un gruppo di Amici, che calano il corpo sfigurato e straziato di Gesù, dalla Croce, per deporlo in una tomba. Ultimo segno di affetto, ultimo abbraccio dei pochi discepoli, rimasti a vegliare, il Nazareno che muore. "Tutto è compiuto" ! 
Dio si è arreso, alla devastante follia dell'uomo, di fronte alla sua indifferenza, ha rinnovato il suo ultimo "Sì", ad ogni uomo, che sa solo, dire dei "No.
La Passione di Gesù, è un "duello", tra la Paura e l'Amore. Quante volte la Paura, ostacola e frena l'Annuncio, ma l'Amore è più forte. In definitiva, Dio non ama la sofferenza. Dopo la grande dimostrazione di oggi, che il Padre ama così tanto l'uomo, da accettare perfino che suo Figlio, venga rifiutato ed ucciso, c'è solo da comprendere che Lui, preferisce essere rifiutato, che rifiutare;  essere condannato, che  condannare;  essere ucciso, piuttosto che uccidere.
E malgrado tutto questo,  ancora oggi, sono in tanti a pensare, che Dio manda delle prove e dei castighi. Ingratitudine e Stoltezza umana. Il Venerdì Santo, è un giorno da cui vorremmo uscirne in fretta, arrivare subito alla Domenica di Pasqua. Invece, dovremmo  darci più tempo, per riflettere davanti al mistero della Croce di Cristo, e saper accogliere la sua morte Redentrice, quale offerta di Amore per tutti. La Croce, patibolo degli schiavi, manifesta tutta la "Povertà" di Dio. Appeso ad una Croce, è povero della fiducia delle Folle, è povero della riconoscenza di tanti beneficati, povero di amici, di risultati, povero di tutto. Un fallito. Gli hanno preso persino i vestiti:  "È diventato lui stesso, maledizione per noi" (Gal 3,13).
E noi, di contro, (E quì, dovremmo vergognarcene), puntiamo sulla sicurezza, sul denaro, sul potere. Ma la nostra "fuga", non può che terminare sul Calvario, perché Gesù, pure  ridotto allo stremo delle forze, "tolto di mezzo", inchiodato, ancora oggi,  percorre tutte le strade e i sentieri del mondo, e ci raggiunge. Almeno questa sera, riconosciamo che la nostra "fuga" da Lui, è finita. Pure con le mani inchiodate, Lui continua ad abbracciarci, in un gesto di infinita tenerezza. La ricerca di "ciò che era perduto", per Lui, non avrà mai fine, non si rassegna all'idea di lasciarsi "impoverire" dall'uomo. Cos'altro,  avrebbe potuto inventarsi Dio, per dimostrarci il suo Amore? Buon Venerdì Santo.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 15/04/2022

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