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Mandatoriccio (Cosenza) - La vera ricchezza


di DON MICHELE ROMANO - Quanto ci viene proposto, oggi, in questa pagina del Vangelo (Mc  10,17-27), è indubbiamente "provocante", per ciascuno di noi.  Viene menzionato un "Viaggio" -  metafora, sia di Gesù: "Mentre andava per la strada, verso Gerusalemme"
(v 17a), che di un Giovane "Ricco": "Un tale gli corse incontro.."v 17a), che, gettandosi in ginocchio, Gli domandò:  "Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?" 
(v17c). Rispose Gesù: "Osserva i Comandamenti", cioè, "Sii-Servo", di quello che ti viene richiesto. Vista la sincera risposta del Giovane, che non solo lo riconosce "Buono" ( E questo aggettivo "Agatòs", nella Bibbia, è riservato solo a Dio), ma afferma anche, di aver osservato la "Legge", sin dalla giovinezza. Allora Gesù:  "Fissatolo, lo amò" (v 21a).
Ma di fronte alla proposta "radicale": "Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dallo ai poveri, ed avrai un tesoro nel Cielo;  e vieni! Seguimi! (v 21b). Il Giovane non se la sentì, e se ne andò rattristato. È qui che il suo "Viaggio" verso Gerusalemme, verso la compartecipazione all'Amore di Cristo, si è interrotto. La Parola dell'Invito di Gesù, per lui,  è caduta tra le "Spine" (Mt 13,  22). Il suo "sogno",  improvvisamente si è spento.
Le "Ricchezze" terrene, Gesù, non dice che sono cattive, sono sempre da considerare un "mezzo", mai farle assurgere a fine", lo diventano se occupano "Mente e Cuore" (Non si può servire Dio e Mammona"  (Lc  16,13), e quando non diventano opportunità per aiutare i poveri (Benedetto XVI). I Sinottici, accostano questo invito, rivolto al Giovane da Gesù alla povertà, unitamente anche alla castità: "Pietro allora, prese a  dirgli: Ecco noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito" (Mc 10,  28). Gesù, rispondendo, assicura loro  che la vera e più grande "Ricchezza", è la Vita Eterna. Al contrario dell'Apostolo Matteo, che da Ricco che era, lasciò tutto e subito, per seguire Gesù, questo Giovane che oggi Lo ha incontrato ("Un Tale", dice il Testo, non c'è Nome, perciò diventa proòtipo e metàfora di ognuno di noi...), rifiutando la libertà, che gli è stata offerta (Dalla schiavitù del'Idolo della ricchezza):  "L'attaccamento al denaro, è la radice di tutti i mali" (1Tm 6, 10),  se ne va rattristato. Sì,  perché questa "schiavitù",  l'avidità della ricchezza, che può essere non sono il Denaro, ma anche il Potere, il  Successo, la Cultura, ecc., costituiscono la vera Idolatria (Col 3, 5), finisce per essere un ottimo servo, ma un pessimo padrone. Accecato dalla sua avidità, il Giovane ricco, pensava anche di poter "Avere", quasi "Comprare",  "Meritare", il Regno di Dio, misconoscendo,  che nel Regno di Dio, entrano primariamente i poveri, i piccoli, i bambini. Quante volte, anche noi, somigliamo a quei cammelli, che tentano buffamente, di passare per la cruna di un ago, non valutando che la Salvezza, è Dono esclusivo di Dio. Non lasciamoci, pertanto,  sfuggire questa opportunità:  Prendiamo sul serio il Vangelo, col vivo desiderio di una vita più vera, capace di incrociare lo "sguardo", carico d'amore di Gesù, uno sguardo che solo può riempirci di gioia e di serenità. Questo, in definitiva, deve spronarci e farci comprendere, che la nostra Fede, non può ridursi al rispetto e all'osservanza di norme e precetti, ma deve impegnarci  nella sequela libera e  liberante, di un Dio che ci salva, nonostante le nostre fragilità:  "Impossibile agli uomini, ma non a Dio" (v 27b). Buona e serena giornata a voi tutti.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 28/02/2022

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