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Mandatoriccio (Cosenza) - Correzione fraterna


di DON MICHELE ROMANO - La correzione fraterna, non solo è necessaria, ma tante volte si rende obbligatoria. Ci sono, tuttavia, delle modalità che Gesù, oggi, nel Vangelo (Lc  6, 39-45), ci invita ad osservare, altrimenti finiamo per procurare danni, ancor più gravi.  Così San Paolo, ammonisce i Cristiani di Tessalonica: "Vi  esortiamo Fratelli, ammonite chi è indisciplinato, fate coraggio a chi è scoraggiato, sostenete chi è debole, siate magnanimi con tutti..., astenetevi da ogni specie di male (1Ts 5, 14-22). Gesù chiede la correzione, ma chi è preposto a questo compito, è obbligato ad essere irreprensibile in ogni cosa, la sua esemplarità dovrà essere perfetta: Nella dottrina, nella morale, nelle parole e nelle opere, davanti a Dio e agli uomini, diversamente:  "Come potrai dire al tuo fratello: "Lascia che..., mentre tu..., Ipocrita" (Lc  6,42). Non possiamo pretendere di correggere gli altri, se noi, ancor prima,  abbiamo bisogno di crescere: nella Carità, nelle Virtù, e  nell'obbedienza alla Parola, insomma, a farla breve, ad una vita evangelicamente corretta: "Un discepolo ben preparato, sarà come il suo Maestro (Lc 6, 40b). Un "Albero buono", ossia chi possiede: Lo "sguardo" Amoroso del Padre, il "cuore" di Cristo, e la "sapienza" dello Spirito Santo, produrrà sempre "frutti buoni". "Ogni Albero, infatti, si riconosce dal suo frutto" (Lc 6, 44a). Un Cristiano, che vive lontano da Cristo, è davvero "cieco", perché vede solo se stesso, è un'autentica "guida cieca" !
Di contro, quando si tratta di scorgere la "pagliuzza", nell'occhio del fratello, altro che ciechi e non vedenti, allora ci vediamo benissimo:  "Fratello, lascia che ti tolga la "pagliuzza", che è nel tuo occhio..., mentre non vedi la "trave", che è nel tuo occhio?"(Lc  6,42b). Probabilmente, la nostra "cecità", deriva dalla mancanza di Amore, così come la "trave", proviene certamente dal peccato, dal non saper riconoscere i propri limiti. 
In breve, non riuscire a "Fidarci" di Dio, che Luce ed Amore infinito. Meglio allora, scegliere la via della Preghiera, che ci fa sentire e vivere da Figli di Dio, perchè restando uniti a Lui, possiamo solo fare del bene, e produrre "frutti buoni".
È abbastanza diffuso, anche in ambito ecclesiale, e  politico-sociale, ergersi a "maestri" degli altri: ci facciamo correttori delle persone, anche in questo tempo di Pandemia, quanti scienziati "fai da te", che pretendono di insegnare, senza certezza alcuna.  Spesso anche noi, ci facciamo "maestri", nelle nostre Comunità, additando loro come "devono" vivere e  comportarsi. Quante volte, scadiamo in giudizi temerari,  ignorando che la Verità e il Maestro, è uno solo: Cristo Signore !
C'è anche chi ha scritto, che senza Cristo: "La Chiesa, è simile a un Oceano, senza acqua" (Movimento Apostolico). Ricordando tutta la Misericordia, che il Signore usa verso noi tutti, chiediamogli la Grazia di: Mai usare parole sprezzanti o di condanna, o cariche di maldicenza, verso i nostri fratelli, ma saper dare sempre parole di conforto e di incoraggiamento. Infine, non dimentichiamo mai, che: "La bocca, parla sempre, dalla pienezza del Cuore" (Mt 12,  34b). Buona e santa domenica a tutti.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 27/02/2022

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