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Mandatoriccio (Cosenza) - Sclerocardìa


di DON MICHELE ROMANO - Nella perìcope del Vangelo di oggi (Mc 8, 14-21), Gesù, denunciando il "Lievito" di Erode e dei Farisei (I "Giusti"), intende smascherare una Fede, che rimane ancorata ai condizionamenti dei precetti, all'esteriorità delle minuzie legali, e alle apparenze rituali. Vuole che la nostra Fede in Lui ("Nuovo Lievito"), sia vera ed autentica, una Fede attiva e dinamica, che "sposi" lo sguardo di Dio, non quello dell'uomo peccatore: "Non capite ancora e non comprendete?  Avete il cuore indurito?"( Mc 8,17). Chiediamoci: "Siamo anche noi affetti da "Sclerocardìa?" Cosa veramente conta nella nostra vita? La nostra Fede  cresce solo nell'Amore e nell'intimità col Signore, e come il lievito, fermenta la pasta che cresce, e nessuno sa come, così Il Regno di Dio, con la nostra Testimonianza, deve fermentare l'Umanità, per mezzo dello Spirito di Cristo. Oggi è più facile per tutti noi, deboli e fragili, riconoscersi nella debolezza umana dei Discepoli, che fanno fatica a comprendere i "Segni" che Gesù aveva compiuto (Nelle due moltiplicazioni dei Pani), sono cioè incapaci di percepire chi fosse veramente. Ancora una volta, al centro del racconto, troviamo il Pane. Difronte alle difficoltà, pensando che quell'unico pane che possedevano, non sarebbe stato sufficiente a sfamare tredici persone, gli Apostoli, ancora  incapaci di "entrare" nella dimensione interiore di Gesù, manifestano tutta la loro povertà nel non saper cogliere la verità più grande: che su quella barca navigava con loro il "Pane di Vita eterna"! Gesù con questo, vuole insegnarci che il vero cibo, non è il pane destinato al corpo (È ben altro...), aveva già dimostrato di essere in grado di fornirlo e di saper riempire le pance: "Procuratevi non  il cibo che  perisce, ma quello che rimane per la Vita eterna" (Gv 6, 27). Coglie,  così, l'occasione col porre ai Discepoli, sette domande, un grave esame di coscienza. Non possiamo leggere questo brano evangelico, senza quasi "sentire" il tono alto (E forse Altissimo), della voce di Gesù, con una buona dose di ira e di delusione: 
"Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite?" Certamente questi interrogativi di Gesù, vanno letti in chiave "pedagogica", non sono certo una condanna, ma un invito accorato e costante, a convertirsi, sulla scia dei "toni" Profetici, verso il Popolo ribelle (Ger 5,21; Ez 12,  2). Anche noi abbiamo scelto di seguire il Maestro, anche noi certamente. nella nostra esperienza di vita cristiana, abbiamo assistito a dei "miracoli interiori":  restiamo pertanto, umili e vigilanti, capace di "Intelligenza" ("Intus Lègere, per capire il mistero del nostro quotidiano"), col cuore aperto e disponibile, per poter comprendere cosa il Signore, ancora oggi, vuole dirci attraverso la sua Parola, cogliendone le sfumature più intense. Chiediamogli di non farci ripiegare su noi stessi, chiudendoci nel recinto del nostro "piccolo gregge", per paura di confrontarci col mondo,che ci renda liberi dalle "incomprensioni" per meglio intendere in profondità, ciò che ci accade. Solo così, la nostra Vita e le nostre Comunità, recupereranno mordente e profezia. Una serena giornata a tutti.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 15/02/2022

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