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Mandatoriccio (Cosenza) - Parola viva e attuale!


di DON MICHELE ROMANO - Stiamo vivendo un tempo di grande "smarrimento", caratterizzato da ansie e paure, storditi dai mille frastuoni, che hanno "azzerato", quel silenzio orante, quando l'Umanità, meglio ascoltava, la Parola di Dio, cogliendone i suoi benefici effetti. Uno dei grandi doni, che ci ha fatto il Concilio Vaticano II, è stata proprio la "riscoperta" della Parola di Dio. Questa III Domenica del Tempo Ordinario, siamo invitati da Papa Francesco, a viverla come la "Domenica della Parola" (Lc 1,1-4; 4,14-21), quale riscoperta della "solidità degli Insegnamenti", che Essa contiene:" Lampada per i miei passi è la tua Parola, Luce sul mio cammino" (Sal 118, 105). Nella lettura "integrale" della Sacra scrittura, ci siano di aiuto questi tre verbi fondamentali: 1°)- "LEGGERE" la Bibbia. Non alla maniera di una qualsiasi lettura, ma operando (Magari con l'aiuto di una "Guida"), una selezione iniziale, come leggiamo oggi nella prima Lettura:" leggevano i libri della legge di Dio, a brani distinti"(Ne 8, 8).
2°)- "SPIEGAZIONE DEL SENSO". Praticare, cioè, l'Esegèsi (Lett. : "Tirare fuori"), ovvero, scoprire tutti i tesori, tutta la forza, e la spiritualità, di ogni brano biblico.
3°)- "COMPRENDERE". Leggere in modo "sapienziale", la Parola di Dio, che non è "Tavola" preziosa, racchiusa in una "Teca", ma 
riscoprirla come una realtà viva e sempre attuale, che deve permeare ogni  esistenza arida, proprio "Come la pioggia, che feconda anche il deserto" (Is 55, 10-11). Anche oggi, nelle nostre assemblee Domenicali, Cristo entra nelle nostre Chiese, con la sua Parola: "Letta", "Spiegata", e "Compresa". L'augurio è, che possa davvero smuovere la nostra indifferenza, e provocare "lacrime" di conversione ("Tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della Legge"-Ne 8,9c), così da placare, tutte quelle nostre ansie e paure, conducendoci alla vera gioia Pasquale, perché in Dio, l'ultima Parola, non è il Giudizio, ma la promessa del Perdono (:"Tutto il popolo esulta..."-Ne 8,12). La speranza "Messianica", annunciata nell'Antico Testamento da Isaia, "OGGI"(Sèmeron: "Quì" e "Ora"), è diventata realtà in Lui: Gesù di Nazaret. La sua Parola, fonte di speranza per poveri, ciechi, oppressi, "ora", cioè nell'Oggi di Dio (Avverbio che, in Luca, ritorna ben 12 volte!), diventa azione,salvezza, e liberazione.
Il discorso pronunciato oggi,da Gesù, nella Sinagoga di Nazaret, diventa così il "programma sintetico" della sua intera Missione terrena. L'invito accorato che rivolgo a tutti, è quello di "innamorarvi" della Parola di Dio. Quest'anno (Anno C), la Liturgia ci propone la lettura integrale del Vangelo di Luca, del quale voglio offrirvi, per una più immediata comprensione, un profilo sintetico, che riassumo in Sei "parole chiavi". 
La prima, naturalmente, è "GESÙ CRISTO", il nostro Redentore, "Amico dei pubblicani e dei peccatori" (Lc  9,58). Lui è l'Anàw (Povero) per eccellenza, non ha neppure "Un guanciale ove posare il capo" (Lc9,58). La seconda parola, cara a Luca, è "AMORE". Già Dante lo definisce :"
Scrittore della mansuetudine di Cristo" : Basta leggere le parabole della Misericordia del cap. 15; il "Discorso della pianura" (Lc 6, 17-49); l'atto di perdono e salvezza al "buon ladrone" (Lc 23, 42); ed infine, il proclama:"Siate misericordiosi, come misericordioso è il Padre vostro celeste" (Lc 6,36)..., e ne avremo piena consapevolezza! Il terzo vocabolo è la "GIOIA". Luca, usa cinque verbi diversi per esprimere questa "Gioia", in ben 27 passi del suo Vangelo.
La "POVERTÀ", è il quarto tema, di grande rilievo, nel suo Vangelo: "Beati voi Poveri..."- Lc 4,18); I "Ricchi", difficilmente potranno seguire Gesù, se non sapranno distribuire ai poveri "Tutto quanto possiedono" (Lc 18, 24-25).
La quinta parola cara a Luca, è la "PREGHIERA". Gesù è il grande "Orante": Nei momenti più difficili della sua vita, è sempre in Preghiera ed in comunione col Padre, fino al momento supremo, della morte in Croce (Lc 23, 46). Sesto ed ultimo vocabolo, dei temi cari a Gesù, nel Vangelo di Luca,  è "RINUNCIA". Per seguire davvero Gesù, bisogna operare una scelta "radicale", senza "voltarsi indietro" (Lc 9,62), senza rimpianti, come i Discepoli che "lasciarono tutto, e lo seguirono" (Lc 5,11-22). Scusandomi, per essere stato troppo lungo stamane, auguro a tutti una buona e santa Domenica.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 23/01/2022

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