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Mandatoriccio (Cosenza) - Il segno di Cana


di DON MICHELE ROMANO - Il misterioso racconto di Cana (Gv 2,1-11), inizio dei "Segni" ("Sèmeion = Miracolo, con valenza di "Segno"), di Gesù Messia, è anticipazione del solenne "pre- annunzio" della gioia Pasquale. Il testo evangelico inizia proprio così :"Il terzo giorno",  ma in realtà, stando alla cronologia di Giovanni, il tutto si svolge il "sesto giorno", dopo il colloquio che Gesù ha avuto con Natanaèle, poi con Bartolomèo, ed infine con Andrea. E questo, è importante, perché ci ricorda nella Genesi, il giorno della Creazione dell'uomo e della donna. Questa "dimensione sponsale", è il vero "Segno" di Cana : L'Ora Messianica è prossima, lo Sposo è presente, è Lui, che prende con sé la Chiesa, come sua Sposa, da cui nasceranno spiritualmente sempre "nuovi figli". Un'altra riflessione, è che il miracolo avvenuto a Cana, è come se tendesse un "arco" verso la Croce. Infatti, c'è la menzione di due elementi tipici del Calvario: Il ricordo dell'Ora, ed il fatto che Gesù chiama la madre Donna. Infine, c'è la relazione Vino- Acqua, che ci richiama l'acqua e il sangue, che esce dal costato di Cristo. Ma tema centrale di questo episodio, è sicuramente il Vino  richiamato ben 5 volte.  Anche nell'Antico Testamento, il vino e la vite, inaugurano sempre nuove ere. Tanti sono gli esempi :  Dopo il Diluvio, Noè pianta una vigna" (Gen 9, 20); Prima della conquista della Terra Promessa, questa si presenterà agli occhi degli Israeliti, come una terra "dove scorre latte e miele"(Nm 13, 23); ma viene anche vista come uno stupendo e gigantesco "Grappolo", tant'è  che anche oggi, i piccoli insediamenti ebraici sono chiamati "Kibbùtz", appunto, Grappolo in ebraico, per il loro stile di vita "associativo"; Anche il profeta Isaia si esprime così :"Quanto verrà inaugurato il regno definitivo del Signore, egli offrirà a tutti i popoli un banchetto di cibi succulenti, un banchetto di vini eccellenti"(Is 25, 6); Lo stesso Gesù, riferendosi alla sua Risurrezione, dirà :"Io vi dico che, d'ora in poi, non berrò più del frutto della vite, fino al giorno in cui lo berrò nuovo, con voi,  nel regno del Padre mio" (Mt  26-29).  Giovanni, mette in risalto questa "mancanza":
"Non hanno più vino", perché risalti poi, in maniera chiara ed evidente, la sua "Presenza", e questo avverrà grazie all'intervento di Maria, che già si delinea, quale immagine della Chiesa, che si prende cura di tutti noi, suoi figli, intercedendo per noi, presso il suo Figlio :"Qualsiasi cosa vi dica, fatela" (Gv 2,4c). Attualizzando queste parole, diciamo che, anche oggi, la Madonna continua a dirci :"Fate quello che Gesù vi dice", se volete avere pienezza di gioia e di pace, nella vostra vita. 
Diversamente, corriamo il rischio, di rendere la nostra Fede "pietrificata", proprio come quelle sei Idre (O Giare per l'acqua), che non erano di terracotta, bensì di pietra, ovvero di un materiale "impenetrabile", col quale non ci si poteva contaminare.  Pietre, che ci parlano di una religione "vuota",  "pietrificata", appunto, che si ferma solo, cioè,  all'esteriorità.  Cana è ,infine  anticipazione di quel "riscatto", che il Signore ci ha consegnato nel santo Battesimo, e l'obbedienza alla sua Parola, sarà garanzia di quel "vino", e di quella "gioia", ovvero una vita gioiosa e serena con Lui, che contraddistingue sempre, un vero discepolo del Signore. A tutti auguro, una Santa domenica.


di A cura della Parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 16/01/2022

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