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Mandatoriccio (Cosenza) - Il giudizio


di DON MICHELE ROMANO - Oggi, il brano del Vangelo (Lc 12, 39-48), ci induce a farci una domanda sulla "definitiva venuta" di Gesù sull terra, che verrà a giudicare i vivi ed i defunti.
A dire il vero, ai nostri giorni, in tanti abbiamo perso quel senso di "fibrillazione", che ha (o dovrebbe), caratterizzare da sempre, questa attesa.
Si registra un clima di indifferenza e di apatia, come se  Signore non dovesse più venire ("Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'Uomo").
Anche chi dice di essere cristiano, ormai, sta cedendo ad un fatalismo pessimista, un modo diffuso di pensare che nulla accadrà.
Ma Dio, lo sappiamo, è serio, mantiene sempre fede alle sue Promesse. Viene ? E come se viene, anche se avesse tanti motivi per non venire, eppure viene così, all'improvviso, nell'ora che meno ce lo aspettiamo. Non pensiamo solo al momento della Morte, ma anche alle tante occasioni perse per incontrarlo in vita, nel saperlo riconoscere in tanti volti o circostanze, dentro le quali Lui è presente, e ci "parla".
Noi forse pensiamo ad una sua venuta "eclatante", una irruenza nella storia, tale da far convergere tutti i mass-media sull'evento..., E invece, niente di tutto questo. 
Lui predilige una venuta nell'umiltà ("Betlemme docet "), nel segno della Mitezza ("Mite Agnello Redentore"), Uno che non sfoggia la sua Divinità ("Non ritenne un tesoro geloso l'Essere Dio, ma umiliò se stesso..").
Perciò la Chiesa non può e non deve mai demordere dalla scelta della coerenza, senza scendere a compromessi, con una certa logica del mondo, che sotto la spinta del demonio, induce alla ricerca di potere, per " contare" di più, inseguendo certi trionfalismi che offendono e vanificano le scelte di Dio : sempre dalla parte degli ultimi, strenuo difensore della giustizia e della Libertà di tutti.
Essere "vigilanti" ,dunque, non significa "spadroneggiare" sugli altri..., Ci verrà chiesto conto del nostro operato, e questo avverrà quanto meno ce lo aspettiamo. La "casa" che abitiamo, questo bellissimo mondo, che impropriamente diciamo " nostro", in realtà  non è nostro, ci è stato affidato, e il Signore ritornerà a chiedercene conto.
I due Servi : uno vigilante, che sa attendere, con fiducia, il ritorno del Padrone ;
L'altro che non ha recepito gli ordini ricevuti, ed in piena autonomia, vive e agisce a proprio piacimento, perché pensa :"Il Padrone è lontano..., Subirà  il giudizio di condanna, questi due Servi, diventano "metafora", di tutti i nostri comportamenti esistenziali.
Dio non è mai lontano da noi, ci accade di crederlo quando la fede si spegne, nel nostro Cuore, e nel contempo perdiamo l'ottica dello Spirito.
A tutti una santa giornata 


di Redazione | 20/10/2021

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