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Cosenza (Cosenza) - Incontri di orientamento, il Cosp nelle scuole di Cosenza e provincia


di KATIA FILICE e DESIRÉ CHIRICO - Spesso ci chiedono in cosa consistono gli incontri di orientamento nelle classi, rispondere alla domanda non è banale, bisognerebbe entrare in dettagli tecnici e descrivere le emozioni, le sensazioni e i contenuti, diversi per ogni classe ma, nel prosieguo di questo nuovo articolo cercheremo di rendere un'istantanea dei primi attimi. Quando si arriva in una nuova classe, si ha dentro sempre un misto di emozione e di agitazione, parlare con dei ragazzi è un grande privilegio ma anche una grande responsabilità. Si entra in aule piene di ragazzi; sanno del nostro arrivo ma non capiscono bene di cosa si tratti, c'è sempre un gran vociare. Discutono tra loro e si fanno domande. Alcuni  sin da subito si mostrano curiosi ed interessati, altri con l’aria  svogliata  non vedono l’ora che l’incontro finisca, altri ancora sperano che duri il più possibile così da saltare anche l’ora di matematica. Ma fare questo lavoro è una grande sfida e, la prima cosa da fare, è riuscire ad attirare e trattenere la loro attenzione. Lo si fa con calma, cercando di far capire che davanti a loro non ci sono insegnanti ma professionisti che cercano di dar loro spunti di riflessione. Non dovranno ascoltare lezioni, né sostenere interrogazioni. Si aboliscono le distanze, si ascoltano, si coinvolgono, ci si siede tra loro. A volte è necessario avvicinarsi al più timido per cogliere quelle parole quasi sussurrate, altre è necessario redarguire simpaticamente i ragazzi più esuberanti che rischierebbero di monopolizzare la conversazione. E quando l'interesse inzia a crescere, il silenzio diventa sempre più palpabile. Si ascolta il compagno che dice in tono simpatico cose importanti di sé, si sorride insieme. Si guardano tra loro e si stupiscono davanti alla mano alzata della loro compagna timida che chiede di parlare. Qualcuno, sedutosi fuori pensando che si sarebbe annoiato, si alza e si avvicina. E’ solo l’inizio del nostro incontro eppure si è già sfondato il muro della diffidenza e della timidezza. Ed è proprio in quel momento che bisogna dar voce ai loro pensieri, ai loro dolori, alle loro speranze. E insieme a quegli sguardi che sanno di futuro, si ridiventa ragazze anche noi. L'empatia creatasi farà il resto.


di KATIA FILICE e DESIRÈ CHIRICO | 19/10/2021

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