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Cosenza (Cosenza) - L’ex Presidente del Tribunale di Cosenza, Antonio Madeo, è cittadino onorario della Città di Cosenza. Il Sindaco: “Con questa cittadinanza non riusciamo a restituirle tutto ciò che abbiamo ricevuto”


  Il Consiglio Comunale ha conferito la cittadinanza onoraria di Cosenza ad Antonio Madeo - Presidente Emerito del Tribunale Ordinario di Cosenza ed insignito del titolo onorifico di Presidente Aggiunto della Suprema Corte di Cassazione – “a titolo di riconoscimento per gli alti meriti e i prestigiosi riconoscimenti conseguiti nel corso della sua luminosa carriera e in considerazione del saldo e profondo legame con la città di Cosenza”. Ha aperto il  breve dibattito che ha preceduto il conferimento dell’onorificenza, dinanzi ad una partecipata platea di autorità e cittadini, - riferisce testualmente una nota dell’Ufficio stampa del Comune di Cosenza -  il consigliere Vittorio Cavalcanti. “Rendere onore e merito – ha esordito rivolgendosi al Presidente Madeo - è compito agevole e sentito perché la mia vita si intreccia con la sua prestigiosa carriera e la Sua persona”. Aldilà delle doti e delle qualità di giurista che sembra quasi banale esprimere, afferma ancora il consigliere Cavalcanti - vorrei invece cogliere un aspetto della sua vita lavorativa e umana che mi ha fatto ancora di più apprezzare il suo spirito”. L’avvocato Cavalcanti parla del Presidente Madeo come di un magistrato con la toga cucita addosso ma soprattutto un magistrato d’altri tempi, riservato e silenzioso. Un magistrato che, “sebbene la Magistratura in trenta anni abbia cambiato pelle, ha visto Madeo mantenere una sua permanente attualità.  Il suo essere attuale ha sempre favorito il contatto con i giovani magistrati che si sono sempre trovati a suo agio con lui. La conclusione della Sua prestigiosa carriera non è un pensionamento ma l’avvio di nuovi percorsi”. Ancora un avvocato per il secondo intervento, quello del Presidente del Consiglio comunale Antonio Ciacco. “La naturale solennità della cerimonia si arricchisce di particolari che la rendono più significativamente austera. La platea è infatti fulgida testimonianza di come l’evento sia stato motore propulsore di un autentico sentimento di sincera coesione sociale”.  Ciacco parla di una cittadinanza onoraria che rende onore ad “un uomo che della città di Cosenza è stato e continua ad esser  lustro e vanto. La città di Cosenza gli tributa l’omaggio che merita”.  Il Presidente del Consiglio sottolinea poi energicamente il forte significato che assume il conferimento della cittadinanza onoraria ad un magistrato in una stagione nella quale la Magistratura è destinataria, da un lato, della forza intimidatrice delle cosche mafiose e, dall’altro, di un’azione politica delegittimante. “La Municipalità di Cosenza – conclude – è nemica della barbarie mafiosa e contrasta ogni pernicioso disegno eversivo”.  “Questa sera tutti, concordemente, abbiamo riconosciuto al Presidente Madeo la cittadinanza onoraria della nostra città, innanzitutto perché è stato magistrato integerrimo sotto il professionale e personale”. Così il consigliere Fabrizio Falvo che, rivolgendosi direttamente ad Antonio Madeo afferma “ non è captatio benevolentiae dirLe che questa città Le riconosce il grande contributo dato attraverso la sua preziosa attività. Con la Sua condotta, con la Sua umanità e la Sua preparazione, ha innalzato il rapporto tra avvocati e magistrati. Grazie per quello che ha saputo fare per noi avvocati”. Prima del conferimento formale, con la consegna di una pergamena, dello stemma della Città e della firma sul Libro d’Onore, ha preso la parola il Sindaco Salvatore Perugini  che, nell’occasione, ha dato il benvenuto al nuovo Comandante dei Carabinieri della Provincia di Cosenza. “I conferimenti di cittadinanza onoraria sono sempre un fatto straordinariamente importante ed emozionante per i consigli comunali che sono chiamati a deliberarli e siamo normalmente portati ad usare anche un linguaggio robusto, che serva a sottolineare le qualità della persona che si propone di insignire con questo importante riconoscimento della città. Ho avuto l’onore e il piacere, ed ho l’onore e il  piacere di conoscerLa da tanti anni e sotto diversi profili, come persona, come uomo, come magistrato  e servitore dello Stato. Ho sempre apprezzato la Sua inclinazione naturale alla semplicità, nel rapporto umano così come nello svolgimento del ruolo e della funzione. Per questo motivo voglio rivolgermi al Consiglio comunale proprio parlando il linguaggio della semplicità per ricambiarLe tutto ciò che in questi quasi tredici anni  di presidenza del Tribunale ha dato alla città. Io ho sempre avuto modo di apprezzare un valore che oggi è desueto e che invece dobbiamo saper rilanciare: coniugare l’importanza del ruolo che si è chiamati a  svolgere con il costante comportamento nella quotidianità e nelle azioni che si compiono,  con il volto umano, il volto della responsabilità. Quanto più è delicata la funzione che si svolge, tanto più bisogna mantenere un rapporto con la gente, fatto di lealtà, di semplicità, di rispetto reciproco ed io penso che il processo condiviso all’unanimità in Consiglio di proporre il conferimento della cittadinanza onoraria a Lei non sia solo segno di una riconoscenza ma voglia significare quanto sia importante per noi la valorizzazione del ruolo della magistratura e dell’esercizio della funzione giurisdizionale in un momento in cui il dibattito politico nel nostro Paese indugia sul tema della riforma della giustizia. Non è questa la sede per entrare nel merito della questione ma dico che abbiamo tanto bisogno di magistrati come Lei, e in questa città ne abbiamo davvero tanti che seguono il Suo esempio, con grande equilibrio e con grande capacità, senza quelle smanie di protagonismo che purtroppo nel Paese siamo sempre più chiamati a registrare. Noi abbiamo un ricordo meraviglioso di questi anni, la città è cresciuta nella fase in cui Lei ha guidato il nostro  Tribunale. Dopo di lei abbiamo già esempi virtuosissimi della conduzione del nostro Palazzo di Giustizia,  molti magistrati giovani avranno in lei un punto di riferimento, come uomo e professionista, come magistrato impegnato a fare rispettare i valori veri della città. Con questa cittadinanza non riusciamo a restituirle tutto ciò che abbiamo ricevuto”. “Mi avete regalato il giorno più bello della mia vita”, è stato il primo commosso commento di Antonio Madeo. Nei 13 di anni di presidenza del Tribunale di Cosenza – ha ricordato -  ho conosciuto e stimato tutti i Sindaci che si sono avvicendati nella carica, Giacomo Mancini, Eva Catizone, Salvatore Perugini. Con tutti ho avuto un ottimo rapporto”. Un ringraziamento particolarissimo il Presidente Madeo lo ha rivolto al commendatore avvocato  Ernesto Corigliano che si è fatto promotore della iniziativa per il conferimento dell’onorificenza. “Spero di meritare questa cittadinanza onoraria – ha aggiunto - perché in questa città mi sono particolarmente distinto come Presidente del Tribunale creando un clima di lavoro sereno e portando  il Tribunale a livelli di eccellenza, tra i più alti d’Italia, riconosciuti da ben otto ispettori, nonostante la carenza del sistema giudiziario di uomini e strumenti.  Accetto questa onorificenza con entusiasmo perché così rendo onore anche ai miei collaboratori e alla stessa funzione giurisdizionale che ho esercitato. Con la speranza di esserne degno. Prometto di onorare questo ambìto titolo con una condotta di cittadino modello, continuando a fare sempre il bene della città”.  

di Redazione | 08/10/2010

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