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Crotone (Crotone) - Al via i lavori di riqualificazione del Castello Carlo V e del muro di Via Verdogne


  E’ stato firmato ieri mattina il verbale di aggiudicazione dei lavori di riqualificazione del Castello Carlo V di Crotone. Lo hanno annunciato, con una conferenza stampa, gli assessori all’Urbanistica, Ettore Perziano e alla Cultura, Silvano Cavarretta, il responsabile unico di procedimento e dirigente del settore IV “Gestione e pianificazione del territorio”, Sabino Vetta, ed il progettista dei tre interventi presentati alla stampa, Marco Dezzi Bardeschi, padre del restauro conservativo italiano. Il quadro dei lavori al quale si sta per dare il via, progettato con tecnologie innovative e  approvato dall’Amministrazione Comunale – riferisce testualmente una nota dell’Ufficio comunicazione del Comune di Crotone - , riguarda sostanzialmente tre interventi volti a ridare al Castello un ruolo strategico di motore centrale nella riorganizzazione funzionale della città, oltre che assicurare la permanenza fisica ed il  recupero alla fruizione del pubblico, privilegiando la messa in sicurezza e la valorizzazione paesaggistico- ambientale. Assoluta precedenza, anche in termini di impegno economico, è stato dato ai  problemi provocati dal crollo del muro su via Verdogne. Il progetto prevede  la sistemazione del pendio attraverso un  intervento di ingegneria naturalistica con la rimodulazione del terreno, la realizzazione di una fascia di armatura vegetale e la rinaturalizzazione con l’impianto di specie erbacee a radicazione profonda. Nell’ambito dello stesso intervento sarà realizzata la risistemazione del parcheggio a monte e la valorizzazione dell’antica torre preesistente con uno scavo archeologico antistante la stessa. Il secondo degli interventi punta alla valorizzazione dell’area del fossato per garantire una sicura fruizione pedonale e a creare il necessario ricollegamento della perduta continuità del sistema del verde pubblico esistente  tra l’accesso alla Villa Comunale da una parte e  la discesa verso mare dall’altro,  attivando un suggestivo percorso pedonale nel verde che trova nella presenza dell’ex lavatoio un fresco polo acquatico che può ospitare ninfee e altre essenze d’acqua. L’ultimo degli interventi prevede  riapertura all’uso pubblico delle sale presenti all’interno del Bastione di Santa Caterina attraverso la realizzazione di scale di sicurezza consistenti in un doppio sistema di rampe, che passando per l’apertura di una troniera esistente, sono in grado di garantire l’approdo diretto all’esterno nella Villa Comunale La realizzazione delle opere è stata aggiudicata all’impresa Russo Salvatore & C. S.a.s. per un importo di 694.898,47 euro per lavori e 18.760,18 euro per oneri previsti per la sicurezza, col ribasso del 25,116% che porta a circa 540 mila euro la spesa complessiva. “L’Amministrazione punta al recupero del Castello come fulcro della vita cittadina”, ha spiegato l’assessore all’Urbanistica dopo aver illustrato l’iter burocratico, i dettagli ed i costi complessivi degli interventi. Gli ha fatto eco il dirigente Sabino Vetta aggiungendo che la scelta di partire da via Verdogne è volta proprio nell’interesse della collettività. Visibilmente soddisfatto l’assessore alla Cultura, Silvano Cavarretta, che ha ricordato come l’amministrazione comunale, negli ultimi mesi, si sia particolarmente dedicata alla riscoperta del castello, utilizzandolo per eventi e manifestazioni. Proprio per non dover rinunciare ad un bene così importante, Cavarretta ha chiesto alla ditta di programmare gli interventi in modo da rendere subito fruibili quegli spazi utili a mantenere vivo e frequentato il castello, come il bastione Santa Caterina. Il Prof. Marco Dezzi Bardeschi dopo un dettagliato excursus storico ed archeologico, ha illustrato la sua visione del futuro castello. In particolare, per quanto riguarda il fossato, Bardeschi pensa di restituirgli quella funzione di connettore tra la villa comunale ed il fronte mare che aveva in origine, anche attraverso la realizzazione di un corso d’acqua che ne segua l’andamento sinuoso. Per quel che concerne l’ex lavatoio, il suo spirito conservativo suggerisce l’eliminazione dell’attuale copertura ed il recupero dello scheletro del manufatto da utilizzare come una serra, anche di piante acquatiche.    

di Redazione | 07/10/2010

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