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di DON MICHELE ROMANO  - Rileggendo il passo del Vangelo di oggi (Lc 6, 39,42), ho sempre immaginato il "sorriso" di Dio, allorquando mi pone innanzi, il mio comportamento paradossale: "Come fai a guardare la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio" ?
Tutto ciò, mi rende cieco e ipocrita! Cieco, perché non "vedo" la mia trave...;
E allora, come posso "guidare" gli altri (entrambi cadremmo in una buca...), fratelli che forse, davanti a Dio, possono vantare un "pedigree comportamentale, ben più valido e immacolato del mio?
E poi ipocrita...,
Io non sono superiore a nessuno, non posso arrogarmi il diritto di "guidare" nessuno, sono solo un compagno di viaggio, che dove e quando può, con l'umiltà che deve sempre contraddistinguere un vero cristiano, vuole e deve essere di conforto a chi vive particolari fragilità, sempre consapevole, che Dio per primo, lo ha fatto con me (Mai perdere questa memoria del suo perdono...).
Da quì comprendiamo come l'unica nostra guida, deve essere il Signore, che ci invita a guardarci "dentro", con umile discernimento, per avere sempre un cuore veramente fraterno, che mette al "bando", ogni orgoglio e risentimento, consapevole di avere continuamente bisogno di conversione e misericordia.
Per tutti verrà il tempo del giudizio (che peraltro spetta solo a Dio !). Tuttavia, oggi, a noi tocca vivere quello della misericordia, nella piena fraternità, certi che il Signore, se da una parte "i nostri peccati, se li getta alle spalle", dall'altra sappiamo che saremo giudicati sull'amore. 
Buona Giornata a tutti.