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di DON MICHELE ROMANO -  Carissimi, ascoltando questo brano del Vangelo odierno (Lc 6, 6-11), penso al grande senso di vergogna, che deve aver provato quell'uomo malato, poi guarito da Gesù! Essere messo "In mezzo", per mostrare il suo difetto fisico (La mano destra inaridita), non è semplice per nessuno.
Anche nella nostra vita, ci sono tanti altri tipi di difetto: morali, intellettuali.., e tuttavia, Gesù, ci chiede di non nascondere questi nostri limiti, anzi è solo quando le ferite vengono mostrate, che la Luce della Potenza di Dio, può risanarle.
Ognuno di noi è un suo stupendo capolavoro, pur con i nostri difetti.
In quel momento, Scribi e Farisei, "usano" quel poveretto, per vedere, poi, di che accusare Gesù. Averlo guarito (di "Sabato"), ha suscitato la loro gelosia e la loro collera, sol perché ha "Messo al Centro", la disabilità di un uomo, e non l'osservanza di una pur giusta regola.
Ma Gesù ci insegna, che l'uomo è stato fatto per il sabato, non viceversa!
Se Dio ci ha donato le regole, è perché fossimo più liberi.
In nome delle "Norme", quante volte nella storia (e, ahimè, anche nella Chiesa), si sono commessi "scempi", mortificando tante persone...? Ma questo, sicuramente, ha attirato lo "sguardo di indignazione" di Gesù!
Purtroppo, questo accade anche a noi, oggi: Gelosi, quando Dio fa il bene a ognuno di noi; gelosi, se uno è felice, se cambia vita, se riesce a realizzare i suoi propositi.
Impariamo, in questagGiornata, ad "amare" i nostri limiti (Se Dio mi Ama così come sono, chi sono io per "rifiutarmi"?).
Educhiamoci a non vivere di risentimenti o gelosie, anzi proponiamoci di pensare a un nostro "difetto", considerandolo non più, come un "male" da nascondere, ma ad accoglierlo come un dono, per accrescere la nostra fede in Lui, e impegnarci, esclusivamente, nel fare il bene.
Una Santa Giornata