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Cosenza (Cosenza) - Il Museo Civico dei Brettii e degli Enotri punta ad arricchire il suo patrimonio con i reperti archeologici di scavi cittadini, oggi custoditi in altri Musei della regione


  Dopo una fase interlocutoria con la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Calabria, il Comune di Cosenza ha approntato il primo atto amministrativo dell’iter necessario all’acquisizione dei reperti archeologici rinvenuti negli scavi urbani di Cosenza ed attualmente custoditi presso i Musei Nazionali di Reggio Calabria e della Sibaritide. Ovvia destinazione, il Museo Civico dei Brettii e degli Enotri. L’atto amministrativo in questione è la delibera adottata nell’ultima seduta della Giunta comunale, presieduta dal Sindaco Salvatore Perugini, che di fatto sancisce la volontà all’acquisizione. La Soprintendenza, infatti, per come stabilito da una specifica circolare ministeriale che riguarda il deposito di materiali archeologici presso i Musei di Enti locali, farà da tramite – riferisce testualmente una nota dell’Ufficio stampa comunale - all’inoltro dell’istanza (corredata di delibera e piano di gestione) presso il Ministero, dopo averne messo a conoscenza sia la Direzione Regionale che la Direzione Generale per i Beni Archeologici. Un iter complesso, che contempla una convenzione con la Soprintendenza, ma ampiamente giustificato dalla preziosità della materia di cui si sta trattando. Per l’Amministrazione comunale di Cosenza questa operazione di acquisizione è un ulteriore e fondamentale passaggio nel progetto di valorizzazione della sua struttura museale, ubicata nel Complesso Monumentale di S. Agostino, che richiama l’attenzione di tanti visitatori per la presenza di un patrimonio archeologico e storico di eccezionale valore culturale. I reperti archeologici da acquisire sono stati rinvenuti sia in scavi effettuati dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici della Calabria nell’area urbana, ma soprattutto in scavi che, a partire dal 1984, hanno individuato importanti aree archeologiche nel centro storico di Cosenza, molte delle quali in contesti di proprietà comunale. Materiale archeologico, quest’ultimo, risalente all’origine italica della città ascrivibile al IV-III secolo a. C., alla sua fase romana e a quella tardo-antica e medievale. Il deposito presso il nostro Museo Civico significherebbe, dunque, poter offrire ai visitatori anche la realtà storico-archeologica dell’antica metropoli dei Brettii e la contestuale fruizione delle aree archeologiche del centro storico.

di Redazione | 06/04/2010

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