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Nel territorio comunale di Crosia si è registrato un caso di coronavirus. La notizia è stata resa nota attraverso un post sulla pagina Facebook del Comune, nel quale si spiega che il sindaco della cittadina ionica, Antonio Russo, ne è stato avvisato dal responsabile di Igiene e Sanità pubblica dell'Asp di Cosenza. In un secondo post è direttamente il Primo cittadino che si rivolge direttamente ai propri compaesani, spiega qual è la situazione, chiede di rispettare le regole  e tranquillizza. 
“Cari concittadini - scrive testualmente -  lo sappiamo dall'8 marzo scorso: questa è una guerra che si gioca in più battaglie. Ne abbiamo vinte tante di battaglie fino ad oggi, altre ci hanno visto soccombere, e sicuramente alla fine riusciremo a sconfiggere questo virus che ha letteralmente sconvolto le nostre vite. Fino ad allora, però, dovremo essere bravi, accorti e attenti, rispettando tutte le prescrizioni e rimanendo attenti ad assumere tutte le precauzioni.

Oggi, siamo vicini alla nostra giovane concittadina che ha contratto il virus. Al momento è in isolamento domiciliare, insieme a tutta la sua famiglia. Dovranno rispettare il periodo di quarantena fino a negativizzazione dei tamponi. Posso tranquillizzare tutti, però, sul fatto che al momento non c'è alcun focolaio attivo nella nostra città. La ragazza, che lavora fuori comune, è venuta a contatto con uno dei focolai attivi a Corigliano-Rossano. Potremmo dire che si tratta di un caso d’importazione.

Questo, però, non deve farci abbassare la guardia. Tutt’altro. Dobbiamo rimanere vigili e attenti. Più di quanto non lo siamo stati nei mesi scorsi. Oggi ci giochiamo la partita più importante. Se vogliamo uscire presto da questo incubo di paura non ci resta che rispettare le regole. Che sono semplici ed efficaci: distanziamento sociale, lavaggio frequente delle mani e mascherine, sia al chiuso che all’aperto. Lo so la mascherina ci soffoca e con il caldo non è un piacere sopportarla. Ma se quest’estate tutti fossimo stati attenti e accorti a utilizzare questo strumento - ha concluso Russo - probabilmente ora non staremmo qui a discutere di una seconda ondata di coronavirus".