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Calopezzati (Cosenza) - La farmacista Simona Mangone: Sotto le mascherine una pelle sempre più sensibile e reattiva


“Indossare le mascherine che siano chirurgiche, dotate di filtri, o semplicemente in tessuto, è diventato ormai un rituale nella nostra vita quotidiana. Dispositivi indispensabili e obbligatori per la tutela della nostra salute. Ma con la stagione estiva, la percezione  di averla sul viso risulta poco piacevole. Fa un po’ mancare l'aria, gli occhiali si appannano e non di meno con il caldo gli effetti negativi che possiamo riscontrare sul benessere e sulla salute  della nostra cute si intensificano”. È quanto afferma la farmacista Simona Mangone di Calopezzati, professionalmente impegnata a Roma. La professionista ha parlato di pelle sensibile. “Oltre ai fattori genetici e costituzionali, alle condizioni ambientali, all'utilizzo di cosmetici troppo aggressivi, ci sono altri fattori che possono alterare la nostra barriera cutanea. Sotto la mascherina, il calore e l'umidità che si generano, sono terreno fertile per eventuali batteri, ma anche la sola frizione del tessuto, soprattutto chi ha già di suo una pelle delicata, può provocare fastidi. Se a questo aggiungiamo lo stress emotivo accumulato durante la quarantena, uno stile di vita fatto di sedentarietà per molti, e un' alimentazione non sempre equilibrata,   il quadro che si presenta non è quello più salutare e ottimale per il nostro benessere globale. I processi che si innescano sono di natura infiammatoria con conseguente produzione di radicali liberi, che sostengono lo stress ossidativo globale del nostro organismo e della nostra cute”. Dunque, Come possiamo riconoscere una cute sensibile? “Tra i principali sintomi possiamo riscontrare: una sensazione di fastidio cutaneo, accompagnato da prurito e pizzicore più o meno intensi, in particolare la pelle appare reattiva  e irritabile. Talvolta si possono osservare segni di invecchiamento precoce, arrossamenti, e una tendenza alla secchezza cutanea e alle screpolature”. Quale "beauty routine" possiamo consigliare? “Per ridurre le sensazioni fastidiose, rallentare l'infiammazione, ripristinare la barriera cutanea e favorire l'idratazione del tessuto possiamo scegliere un rituale di beauty routine  finalizzato a detergere, lenire, proteggere la nostra cute in modo "ecodermocompatibile", ovvero rispettando l'ambiente "ecologicità" rimanendo affine alla pelle "dermocompatibilità". La scelta dei detergenti deve propendere per quella a scarsa o nulla presenza di tensioattivi aggressivi o schiumogeni, privilegiando una detersione per affinità. Sono consigliati latti o oli a risciacquo in cui la componente lipidica sia costituita ad esempio da grassi vegetali di derivazione naturale (karitè, germe di grano, Jojoba, Avocado). Consiglio di terminare questo primo step con uno spray di acqua termale che ci consente di mantenere la pelle fresca, idratata, elastica oltre a ridurre il rossore superficiale. Le creme normalizzanti, devono ripristinare la nostra barriera attraverso sostanze emollienti ma anche con potere antinfiammatorio (olio di vinacciolo, di enotera, di oliva, ) associate a molecole antiossidanti (vitamina E, tocoferolo, estratti di frutti di bosco come mirtilli). Sono da sconsigliare in questo momento di particolare fragilità cutanea, crema a base di sostanze irritanti come acido glicolico e alfa idrossiacidi. Consiglio di utilizzare prima della crema un siero che sia ricco di oligoelementi lenitivi come calcio e potassio, arricchito da zuccheri ad azione idratante, polifenoli come antiossidanti, e olio d'uva ricco di omega 3 che ci consente di nutrire e rigenerare la pelle in profondità. Possiamo scegliere come prodotto complementare, una maschera lenitiva e idratante da applicare due volte a settimana”.


di Redazione | 13/08/2020

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